L’anima celeste dello scrittore Mauro Mondinelli

L’anima celeste dello scrittore Mauro Mondinelli
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Si intitola «Anima Celeste» la raccolta di struggenti poesie, presentata nella suggestiva location della pieve di San Pancrazio, firmata da Mauro Mondinelli, il poeta disabile che scrive con il piede sinistro e dedicata all’amatissima madre Caterina, mancata nel 2014 per un male incurabile.

È proprio Caterina l’angelo cantato in ogni verso del libro, che mette in luce non solo il grande amore di un figlio per sua madre ma la straordinaria energia di un uomo che non si è fatto abbattere dalle enormi difficoltà che la vita gli ha posto davanti ma, con straordinaria forza, ha affrontato l’esistenza con ironia e poesia. Chi avvicina Mauro, chi ha la fortuna di poterlo conoscere, scopre un’anima gioiosa che la malattia non è riuscita a piegare, anzi che attraverso la scrittura, è capace di volare in alto e di raggiungere quelle vette che il corpo gli ha impedito di percorrere. Nato a Montichiari il 7 febbraio del 1962 e affetto da tetraparesi spastica da cerebropatia neonatale, Mauro Mondinelli scrive da quando era giovanissimo, dapprima con la mano destra (la sinistra gli è sempre risultata incontrollabile) e, in seguito, con l’ausilio del solo piede sinistro, unico arto che possa ancora muovere.

A 7 anni ha cominciato a frequentare la scuola speciale «Centro spastici» per poi passare, a 25, all’Istituto Nikolajewka di Mompiano. Ha lavorato per un po’ di tempo presso il Centro Raphael, il Comune e la Biblioteca come aiuto archivista e fino ai 18 anni riusciva ancora a camminare ma l’evoluzione della malattia non gli ha lasciato scampo e oggi ha dovuto abbandonare praticamente ogni attività proprio a causa di problemi fisici; la scrittura resta il solo mondo che riesce ancora a coltivare. «Ho cominciato a scrivere all’età di 25 anni» ci confessa via internet, mezzo attraverso il quale è molto attivo «per puro caso, in realtà. All’inizio usavo la mano destra, ero parecchio lento ma riuscivo comunque a destreggiarmici facilmente, poi, quando anche questa mi ha abbandonato, ho inventato una nuova strategia: usare il piede sinistro. Sulla tastiera posiziono un ausilio in plastica con dei buchi e con una sorta di bastoncino pigio i tasti.

La parola per me è sempre stata qualcosa di molto difficile da addomesticare, ho sempre parlato con grande difficoltà mentre la scrittura è il mio pianeta preferito, la mia salvezza, la navicella verso un mondo incantato. Le mie prime poesie sono andate perdute ma, da quando ero poco più che adolescente, non ho mai smesso di scriverne, anche se a periodi alterni e alcune sono state anche musicate da un mio caro amico e presentate in alcuni concerti, una grande gioia davvero. La parola scritta mi aiuta come sfogo nei momenti di tristezza e di rabbia. Quello che scrivo, però, non voglio che resti un qualcosa di solo mio, voglio che si possa spandere nel mondo, ecco perché l’idea del libro per il quale voglio ringraziare il caro amico Maresciallo Alfonso Turchetti e il Club 124 Ali per la vita che mi supportano e mi aiutano in queste attività. Le poesie contenute nel libro hanno temi diversi da quelle più personali, ai riferimenti a fatti di cronaca o storici: tutto ciò che mi colpisce, infatti, lo trasformo in poesia. La figura di mia madre, ovviamente, è prevalente: senza di lei non avrei ispirazione, a lei devo tutto, con lei condividevo la vita fatta di poche parole ma di fatti concreti, nessuna donna al mondo è paragonabile a lei. Il dolore della sua assenza è straziante, la sua mancanza qualcosa che non si può colmare ma la sento ancora vicina, nel profondo del mio cuore e mi dà tanta forza per affrontare la vita che amo in tutte le sue sfaccettature».

La presentazione del libro di Mauro Mondinelli è stata accompagnata da un suggestivo concerto di musica classica nel quale si sono esibite quattro splendide signore della musica e del bel canto: Adriana Naccari, Chiara Picchi, Samanta Tisi e Silvia Polise. Il concerto, organizzato dal Club Frecce Tricolori e dal suo presidente Maresciallo Alfonso Turchetti, ha avuto lo scopo benefico di raccogliere fondi per il progetti del missionario Francesco Castoro, che, con grande generosità, si è stretto al petto Mauro Mondinelli e lo ha supportato nella presentazione del suo toccante libro di versi.  


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