Il lago di Garda non è un luna park. Un’espressione che negli ultimi anni abbiamo sentito spesso per descrivere i problemi che affliggono il Benaco: cementificazione, sovraffollamento turistico, inquinamento, traffico su strade e ciclovie. A rilanciare l’allarme è il Wwf Bergamo Brescia, che parla di un lago trattato come una piscina più che come un ecosistema. «Sentir parlare di acque eccellenti – spiega Paolo Zanollo, referente Garda del Wwf – è uno slogan rassicurante, ma balneabilità non significa buona salute del lago. La scienza ci dice che il Garda è in sofferenza, ecologicamente compromesso e trascurato da decenni».
Un sistema fognario inadeguato: “Il primo grande nemico del Garda”
Nonostante il suo ruolo di polo turistico internazionale, il Garda soffre ancora di un sistema fognario inadeguato.
«Siamo nel 2025 e ci sono comuni che non hanno separato acque nere e bianche» denuncia Zanollo. Questo significa che ogni giorno nel lago finiscono scarichi potenzialmente tossici, con picchi enormi durante le piogge intense. «È inaccettabile, vergognoso, e soprattutto taciuto» aggiunge il Wwf, criticando la priorità data a lungolaghi, piazze-vetrina e promozione turistica rispetto alle opere realmente urgenti per la tutela dell’ecosistema.
Inquinanti, microplastiche e specie aliene: i problemi invisibili del Benaco
Oltre alla questione fognaria, il lago combatte contro inquinanti persistenti come Pcb e diossine, presenti da decenni e ancora rintracciabili nella colonna d’acqua. A questi si aggiungono le microplastiche, onnipresenti anche nel Garda, e un triste primato europeo: quello per numero di specie aliene invasive, introdotte dall’uomo e in grado di alterare profondamente gli equilibri naturali. «Il Garda è trattato come un parco divertimenti galleggiante» avverte Zanollo. «Ma un lago non è un bene economico: è un organismo vivente. Ignorare il suo stato significa negligenza, quando non complicità». Il Wwf chiede scelte coraggiose e responsabilità da parte della politica locale e nazionale.