La storia del Lazzaro Mocenigo

Riposa nel porto di Pacengo, nel Comune di Lazise, il battello «Lazzaro Mocenigo», una costruzione che ha solcato le acque del lago di Garda per per più di cento anni. Un piroscafo che ha oltrepassato guerre, storia e usura. Misura 42 metri in lunghezza 10 in larghezza, è imponente e intriso di storia e di ricordi. «Lazzaro Mocenigo» venne varato nel lontano 1893 su commissione della «Società Anonima per azione Impresa per Navigazione sul Lago di Garda». Il piroscafo durante le sue tratte ha ospitato moltissimi viaggiatori, subì una trasformazione durante la guerrà, venne acquistata da Lorenzo Rizzardi 35 anni fa e fu anche allestita come ristorante galleggiante. Oggi il battello giace nelle acque lacisiensi in attesa di un impiego più allegro e vitale. «Il piroscafo era della Navigarda – ha raccontato Rizzardi – e una volta aveva anche le pale. Durante la guerra venne trasformato. Per cinque anni lo feci diventare un ristorante, era ormeggiato a Dusano. Avevo un progetto ancora più grande ma purtroppo non è andato a buon fine». Era un battello di linea che attraversava la classica tratta del lago di Garda. Le vicissitudini del «Lazzaro Mocenigo» furono diverse: dopo essere stato varato a fine Ottocento, il battello a vapore a ruote adibito al trasporto di persone venne utilizzato come imbarcazione militare durante la prima guerra mondiale. Una guerra che il lago di Garda e la vicina Peschiera del Garda visse ancora più da vicino. Dopo la guerra venne trasformato di nuovo in un mezzo per il trasporto di persone affondò in un porto durante il secondo grande conflitto mondiale. Venne sistemato nuovamente, perché in quegli anni gli oggetti venivano riparati, non sostituiti. Nel 1948 riprese a navigare sul lago di Garda impavido e fiero con già più di cinquant’anni di storia alle spalle, due guerre e molti passeggeri. Dieci anni dopo, nel 1958, venne ristrutturato a motonave, un tipo di imbarcazione alimentata da uno più motori a combustione interna e sovralzato. Nel 1985 il suo servizio come mezzo di trasporto per Navigarda terminò; gergo si direbbe «radiato» ma vista la storia di questo colosso lacustre, sarebbe giusto chiamarla pensione vista l’attività quasi centeraria che si portava sulle spalle. Negli anni novanta vide i suoi interni cambiare nuovamente, diventando così un ristorante nel porto di Dusano, a Manerba. Il sogno durò cinque anni, Rizzardi aveva un progetto ancora più grande in mente che purtroppo non andò mai in porto. In tutti questi anni il legittimo proprietario lo ha curato, ristrutturato e mantenuto in forma perché il suo valore storico è importante. Dalle grandi guerre mondiali non sono rimasti cimeli infiniti. Già la produzione non era spropositata come oggi, in più non tutti hanno avuto la fortuna di essere acquistati da amanti del settore. La storia di «Lazzaro Mocenigo» non si può però fermare agli anni Novanta, lui che di storie ne può raccontare e accogliere ancora molte. Per ora rimane lì nel porto, immerso nella acque del lago, in una suggestiva cornice naturale e caratteristica, sperando che qualcuno si accorga che esiste ancora e che non si è arreso all’usura del tempo.
Da Gardaweek dell'1 settembre 2017
di Adele Oriana Orlando