Leno

La società fa ricorso contro il "no" della Provincia al biodigestore di Castelletto

Oltre quaranta pagine presentate al Tar in cui il committente cita Comune di Leno, Broletto, Arpa, Ats, Regione e Solat.

La società fa ricorso contro il "no" della Provincia al biodigestore di Castelletto
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Oltre quaranta pagine presentate al Tar in cui il committente cita Comune di Leno, Broletto, Arpa, Ats, Regione e Solat.

La società fa ricorso contro il "no" della Provincia al biodigestore

La questione del progetto del biodigestore torna alla ribalta con il ricorso presentato dalla società proponente Agrinatura contro il «no» della Provincia.
Una mossa prevedibile, prevista dalle facoltà del proponente dopo il diniego del febbraio scorso firmato dal Broletto che aveva accolto le osservazioni e i pareri negativi degli enti coinvolti.  Ora l’incartamento, oltre quaranta pagine, è nelle mani del Tar che dovrà accogliere o rigettare il ricorso che punta il dito contro Comune, Provincia, Regione, Arpa, Ats e Solat, oltre al sindaco Cristina Tedaldi e all’assessore Rossella De Pietro.

«Qualche giorno fa ci è arrivato il ricorso presentato da Agrinatura - ha detto il sindaco Tedaldi - Come ci aspettavamo. Sono una quarantina di pagine e da una prima lettura il proponente ha fatto ricorso contro il Comune, La Provincia, Arpa, Regione, Ats, contro la Solat. Sostanzialmente il ricorso al Comune viene fatto perché a suo dire le osservazioni e i pareri espressi oltre ad essere firmati dai tecnici e dai consulenti incaricati di stenderli e a cui il Comune si è affidato, sono stati siglati anche da me e dall’assessore all’Ambiente. Secondo Agrinatura i politici non avrebbero titolo per esprimere pareri che devono essere solo di natura tecnica. Per questo secondo sempre il proponente la Provincia nell’esprimere il proprio parere di fatto avrebbe tenuto in parte conto anche di pareri espressi da organi non competenti ad esprimerli, questo in poche parole il punto per cui siamo coinvolti in questo procedimento. Non ci è chiaro perché abbiano presentato ricorso agli altri enti perché se nel nostro caso affermano che non avevamo le competenze e il potere di esprimere un parere tecnico, a mio avviso enti come Arpa e Ats avevano tutte le competenze per farlo. Ora chiedono un annullamento in primo luogo e poi la sospensiva del provvedimento della Provincia. Poi se chiederanno anche un risarcimento danni, lo chiederanno al Tribunale civile. Ovviamente daremo mandato al nostro legale di resistere in giudizio. Il ricorso ce l’aspettavamo ed era prevedibile, lo avevamo messo in conto perché era chiaro che avrebbero giocato l’ultima carta, ma non ci aspettavamo di certo contro il Comune perché in effetti titolata ad emettere e che ha emesso il parere, è stata la Provincia, tutti gli altri non capiamo perché siano stati citati».

Un ricorso arrivato a due mesi dal verdetto del Broletto che aveva supportato così il suo «no» al sito in località Torri Olmo a pochi passi da abitazioni, scuole e attività: «Le condizioni sito specifiche non sono state sufficientemente motivate e garantite a livello progettuale e dalla modellazione delle ricadute, in particolare per gli impatti dovuti alla soggiacenza della falda ed alle emissioni odorigene; le modifiche progettuali apportate dal proponente nelle documentazioni integrative non consentono il superamento delle criticità già emerse, l’inadeguatezza dell’analisi delle alternative localizzative, il mancato confrontato gli impatti derivanti dalle pratiche agricole condotte sul terreno oggetto di intervento e quelli determinati dalla realizzazione del progetto, non è stata prevista un’aspirazione dedicata al fine di contenere le emissioni, un incremento di fonti di inquinamento olfattivo potrebbe rinforzare lo stress pregiudicando la qualità di vita e lo stato di salute della popolazione, manca un progetto di compensazione dell’opera e la realizzazione e la gestione dell’impianto, introduce nuovi elementi di pressione e impatto sul territorio».

Alla notizia ha reagito anche il Comitato per la Salvaguardia del territorio di Castelletto nato proprio per combattere la realizzazione dell’impianto nella frazione. Per ora nessuna dichiarazione in merito se non la volontà prima di tutto di leggere con attenzione le parole del ricorso e comprendere le ragioni della scelta di interpellare il Tar, che era data quasi per scontata. «Continuiamo a tenere alta la nostra attenzione su questo procedimento e con i documenti alla mano, capiremo come potremo agire» hanno detto dal Comitato.

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