"La Riserva naturale non è un parco giochi": il grido degli ambientalisti
Sotto accusa alcune criticità che potrebbero mettere a rischio la biodiversità dell’area protetta
"Le Torbiere non sono un parco divertimenti. Serve voltare davvero pagina". E’ questo, in estrema sintesi, il nuovo appello lanciato dalle associazioni ambientaliste che gravitano attorno alla Riserva naturale delle Torbiere del Sebino, che mettono in luce alcune situazioni che potrebbero mettere a rischio la biodiversità dell’area protetta.
"La Riserva naturale non è un parco giochi": il grido degli ambientalisti
"Altro altro che "Riserva incontaminata", i tre problemi ambientali che condizionano la qualità delle sue acque e conseguentemente la sua biodiversità e il suo essere Riserva naturale internazionale, pur essendo da anni noti a tutti, non sono ad oggi stati affrontati – sottolineano gli ambientalisti - E ci riferiamo allo stato agonizzante delle Lamette a lago, soffocate dai rifiuti, area sulla quale l'Arpa di Brescia, su nostra richiesta, ha svolto un lavoro egregio che ha evidenziato la gravità della situazione. Ma a distanza ormai di anni non è ancora stato approntato un piano di bonifica".
Il documento, firmato tra gli altri da Legambiente Franciacorta, Lipu, Lac Brescia e Oipa, vuole sollecitare gli enti a fronte del fatto che il mandato da presidente della Riserva di Flavio Bonardi e del Consiglio di gestione è in scadenza e, per il principio di rotazione tra i Comuni, dovrebbe toccare a Corte Franca nominare il nuovo presidente.
"L'altra questione riguarda lo scarico in Riserva del collettore fognario di Provaglio, in questo caso esiste da anni un progetto di intervento di Acque Bresciane: aspettiamo che al più presto partano i lavori – proseguono - La terza questione riguarda l'entrata in Riserva delle acque inquinate trasportate dal torrente Ri che, dalle analisi fatte, contribuisce all'inquinamento al pari dello scolmatore di Provaglio, ma su questo non siamo a conoscenza di progetti di intervento".
Negli ultimi anni le Torbiere sono diventate luogo di visita per numerosi turisti e residenti del territorio che scelgono il Sebino e la Franciacorta per una gita fuori porta.
"Secondo noi una riserva di queste dimensioni non può sopportare la presenza di 70mila visitatori l’anno, cui si sommano i residenti dei tre comuni che, non pagando l'ingresso, non sono conteggiati – proseguono le associazioni - Una Riserva naturale non è un parco giochi. Senza il risanamento delle acque e una gestione oculata degli ingressi non si ricostituisce la biodiversità originale dell’area".