La rana del Garda nuota per aiutare Ornella
Per Virginia Tortella la prossima impresa, attraversare a nuoto del Lago da Padenghe fino a Lazise e Peschiera, avrà un sapore speciale.

La rana del Garda nuota per aiutare Ornella. Per Virginia Tortella la prossima impresa, attraversare a nuoto del Lago da Padenghe fino a Lazise e Peschiera, avrà un sapore speciale.
La storia continua
La solidarietà della «rana del Garda» Virginia Tortella continua. Dopo aver percorso a nuoto il tratto da Sirmione a Pacengo domenica 8 ottobre del 2017 in memoria del fratello Massimiliano Tortella scomparso prematuramente a causa di una malattia rara, ora pensa all’amica e fan Ornella Giusti. Per la seconda missione della rana del Garda, che la vedrà nuotare per otto ore partendo da Padenghe fino alle sponde di Lazise, per poi giungere a Peschiera, ha anche pensato a una vendita di beneficenza davvero speciale: maglie con il suo brand.
Le maglie per la sua missione
«Sono state realizzate da un giovane grafico vicentino, Emanuele Aramini, che lavora per noti marchi – ha spiegato Virginia –. Davanti c’è la rana, il mio simbolo, dietro ci sono le coordinate della traversata. Un’idea geniale di Emanuele. La vendita delle maglie è voluta per raccogliere fondi per la ricerca della malattia rara che affligge un’amica: la poliomiosite positiva all’anticorpo rsp».
Ornella, donna, mamma, lavoratrice e meravigliosa amica

Un’altra missione locale quella di Virginia, aiutare una donna arilicense, Ornella che a soli 43 anni si è ammalata. L’aggravante, oltre al fatto di avere una malattia muscolo-scheletrica, è la positiva all’anticorpo. «Alla sera tutto ciò che ho costruito durante il giorno viene consumato» ha spiegato Ornella. La straordinarietà di questa donna è quella di vivere una vita ordinaria. Ornella lavora e vive, nonostante questa malattia che la fa camminare con il deambulatore e che, talvolta, le fa vivere anche dei periodi chiamati «di crisi». Questo però non la ferma. Oltre ad essere una fan di Virginia, a cercare di promuovere il suo talento sportivo e la sua missione umanitaria locale, il fatto di essersi ammalata giovane con un figlio piccolo, non l’ha fermata. «Tutto è limitato ma cerco di sopravvivere bene – ha spiegato Ornella –. Ho una bella famiglia alle spalle. Ho una grande mamma, io e lei siamo una cosa sola. Lei ci vede poco e io ho fatica a camminare, siamo gli occhi e le gambe l’una dell’altra. Poi ho due fratelli, un marito e un figlio meravigliosi, questa è la mia fortuna». Ed è stata la fortuna anche di quando, aderendo al protocollo americano di Huston, ha quasi rischiato di finire sulla sedia a rotelle. «La cura arrivava dall’America in Europa, che ha pagato per me, fino a Venezia – ha raccontato Ornella –. Mi veniva somministrata con il metodo in doppio cieco, un esperimento scientifico che non permetta al paziente di condizionare la risposta effettiva del farmaco. Non è andata bene, sono quasi finita sulla sedia a rotelle». Se Ornella potesse però accedere alle cure con le cellule staminali prima che la malattia degeneri troppo, potrebbe trovare giovamento: lo ha spiegato lei stessa. Nel frattempo, come una vera guerriera, continua a combattere silenziosamente e dignitosamente, sostenendo le altre persone e facendo sentire la sua voce in tutto il paese.
Umiltà e amore
«Ho chiesto a Virginia perché voglia fare questa cosa per me, non mi sento all’altezza di questo – ha affermato Ornella –. La risposta a questa mia domanda è che sono una donna fortunata, mi vogliono tutti bene. Ho una bella vita, anche perché ho accettato la mia malattia». Inutile dire che per Virginia, questa missione, è un onore ed è fatta con un cuore da sempre rivolto verso i bisognosi e le persone in difficoltà.
La presentazione della traversata
«Virginia è folle» ha affermato il primo cittadino arilicense Maria Orietta Gaiulli in conferenza stampa giovedì mattina, nella caserma dell’Artiglieria in occasione della presentazione della nuova missione di Virginia, rana del Garda. Un’impresa ancora più impegnativa quella di settembre. Ma al suo fianco ci sono tutte persone che la amano. Sarà sempre supportata dal suo coach Nicola Valenzin, che la seguirà in kayak, della sua famiglia: Andrea, Marvin e Claudio Ruzza che saranno al suo fianco in barca, della Protezione civile con Ivano Zamboni e del suo fan club, capitanato dalla straordinaria Ornella che, oltre a essere mamma, lavoratrice, amica e fan dell’atleta, è una donna che vive in maniera straordinaria una vita fatta di fatiche. «Mi stupisce quando dice che la vita è meravigliosa» ha raccontato Virginia. Ecco il più grande insegnamento che ha colto da quando ha messo in gioco la sua resistenza fisica: guardare oltre agli ostacoli, anche fisici, che la vita pone davanti agli occhi. Giovedì mattina il mondo si è fermato davanti al racconto di una donna che, dopo essersi ammalata ha deciso di essere una mamma, un’amica, una lavoratrice, nonostante tutto.