Villachiara, la nuova antenna 5G "scalda" tutto il paese
Il Comune ha le mani legate, i cittadini non la vogliono, ma la digitalizzazione nazionale avanza
Tutti vogliono una connessione più stabile, più veloce, con un’ottima ricezione ovunque, ma nessuno vuole il 5G nel proprio cortile. L'installazione della nuova antenna in paese ha creato un diffuso malcontento tra i cittadini tanto da richiedere un incontro con gli amministratori per avere ulteriori informazioni. Amministratori che, però, avrebbero "le mani legate"
La nuova antenna 5g
A marzo scorso la ditta Inwit incaricata della copertura delle così dette «zone bianche», cioè zone senza copertura internet, dal Piano Italia 5G per la digitalizzazione del territorio, ha contattato un privato perché proprio nella sua area era necessario installare un ripetitore per la copertura del paese. Le aree scelte dal Piano Italia 5G sono individuate attraverso una serie di parametri che sono piuttosto stringenti e precisi. Il privato ha dato il suo benestare, fino a qui il Comune non è stato interpellato in quanto non ha voce in capitolo perché si tratta di suolo privato e di un piano nazionale che viene applicato ovunque senza interpellare gli enti, probabilmente questa è già una falla nel sistema.
Quando il Comune ha appreso la situazione, cioè quando è stata depositata presso gli uffici la scia di inizio lavori, si è mobilitato immediatamente e ha contattato l’azienda spiegando che da Pgt del 2008 era già stata individuata un’area in cui posizionare un eventuale ripetitore, cioè a fianco del depuratore in una zona esterna al paese: ma proprio per via dei parametri molto precisi di cui si è parlato prima, non è stato possibile spostare lì la struttura. Allora il Comune si è informato presso il «vicino di casa» Borgo San Giacomo perché pochi mesi prima ha dovuto affrontare la stessa situazione decidendo di fare ricorso: ricorso che hanno perso perché questo è un Piano nazionale che, a torto o a ragione, ha autorità su tutti gli enti locali. Gli amministratori di Borgo San Giacomohanno quindi sconsigliato di intraprendere questa strada perché onerosa, sono molte le spese per chi fa ricorso, e inutile perché è impossibile vincere su un’iniziativa nazionale. Il Comune allora ha scritto ad Arpa Lombardia per sapere se l’antenna rappresenterà un rischio per i cittadini: secondo Arpa è tutto in regola.
Nasce la polemica
Si arriva all’estate, la risposta di Arpa è di fine luglio. Poi ci sono state le vacanze e di conseguenza la cittadinanza è stata informata del posizionamento dell’antenna in autunno. Iniziano i primi malumori e le prime domande alle quali l’Amministrazione ha risposto inviando una lettera dettagliata su quello che è avvenuto sino a qui. Siamo alla fine di novembre, ma gli animi non si sono sopiti, tanto da chiedere a gran voce un incontro con gli amministratori. L’Amministrazione ha risposto di buon grado organizzando con i cittadini un incontro con Alvaro De Santis, area manager Lombardia Dipartimento innovazione digitale della presidenza del consiglio, Dario Boccia, responsabile progetto Pnrr della società Inwit e Stefania Gasparro, responsabile ottenimento permessi per la società Inwit affinché potessero rispondere a tutte le domande dei cittadini.
Comunicazione, posizione e salute
Sostanzialmente sono emersi tre temi da affrontare: la comunicazione, la possibilità di spostare l’antenna e, ovviamente, la salute. I cittadini contestano all’Amministrazione di aver tardato troppo nel comunicare alla comunità la notizia della realizzazione dell’antenna.
"Avete ragione - ha ammesso la sindaca Laura Bonfiglio - Ma nulla sarebbe cambiato: quando abbiamo appreso di tale progetto, cioè solo quando la ditta si è recata in Comune per aprire la scia, abbiamo immediatamente cercato contatto con la Inwit e tentato tutte le strade e tutte si sono rivelate infruttuose: non era possibile spostare l’antenna fuori paese, Arpa ha dato il suo benestare in materia di salute e siamo stati scoraggiati dal tentativo di fare ricorso perché già la vicina Borgo San Giacomo ci aveva provato e non solo non è contato nulla, ma hanno dovuto spendere anche molti soldi per la causa. Con tutte queste cose siamo arrivati all’estate, dobbiamo aggiungere che negli ultimi mesi siamo stati molto impegnati con i bandi, che per una comunità piccola come la nostra sono fondamentali, e il tempo è passato: è vero potevamo comunicarvelo prima ma nulla sarebbe cambiato".
I cittadini non sono soddisfatti, avrebbero comunque voluto saperlo prima, magari per potersi organizzare in un comitato o anche solo per sentirsi partecipi, anche se è chiaro che di fronte ad un Piano nazionale gli atti da intentare sono praticamente nulli. Un altro tema sollevato è la posizione dell’antenna che sorge nel cortile di un privato al centro del paese. Come ha sottolineato Gasparro era impossibile posizionarla nel terreno individuato dal Pgt nel 2008 perché le necessità e i parametri odierni non sono paragonabili a quelli di 16 anni fa, inoltre si stabilisce la posizione con una serie di rilevazioni precise dalle quali non ci si può scostare. "Ma se il cittadino si fosse rifiutato di farvi posizionare l’antenna sul suo suolo?", ha chiesto qualcuno. Lapidaria la risposta di Gasparro: "Avremmo espropriato il terreno". L’agenda digitale che ha promesso di portare una copertura internet in tutta Italia, nessun angolino escluso, sarà sicuramente un vantaggio per tutti, tutti abbiamo bisogno di una connessione, per lo studio, le aziende, i servizi, i divertimenti, ma si deve necessariamente sottostare ai parametri imposti dalle necessità tecniche. In ultimo il tema veramente "caldo": la paura che questa altissima antenna, non certo una gioia per gli occhi, porti certamente Villachiara nel futuro, ma anche diversi problemi di salute. Arpa già interpellata dall’Amministrazione ha sottolineato che rischi per la salute non ce ne sono.
In effetti le antenne 5G sono molto alte proprio per questo: i loro raggi sono più sofisticati e avanzati, si dirigono unicamente verso i device in grado di sfruttarli, mentre le tecnologie usate sino ad ora, 2/3/4G emetto un continuo fascio di raggi che colpisce tutto indiscriminatamente. E’ altrettanto vero che studi sul 5G non ce ne sono, ci sono quelli sulle tecnologie passate di cui è stato tenuto conto proprio per la realizzazione delle nuove strumentazioni, delle nuove antenne e delle nuove emissioni. Quindi non possiamo parlare di un vero e proprio salto nel buoi, del resto i tecnici ne sono convinti, Boccia, Gasparro e De Santis hanno affermato che le loro istallazioni hanno per legge controlli severissimi, che i cittadini possono segnalare eventuali problemi o richiedere informazioni in qualsiasi momento e che possono dotarsi loro stessi di centraline per il controllo delle emissioni delle radiazioni. In poche parole loro sono molto sicuri. I cittadini no, molti continuano ad essere preoccupati, altri invece hanno affermato di essere molto sereni, per nulla preoccupati da questa tecnologia che è migliorativa anche rispetto a tanti strumenti che si usano nella quotidianità. A fine serata regna comunque un’atmosfera di malcontento: gli Amministratori non sono contenti di avere le mani legate sulla questione, ad alcuni proprio non va giù la mancanza di comunicazione e altri sono preoccupatissimi per la salute. Villachiara sarà sicuramente un paese con una miglior connessione utile per privati e aziende, ma quell’antenna 5G, lì proprio non ce la voleva nessuno.