furto natalizio

La magia del Natale «ferita» a Remedello

Sparisce la stella dell’albero addobbato in biblioteca dai bambini e dalla bibliotecaria Alessia: le parole di Francesca Ceruti

La magia del Natale «ferita» a Remedello

La punta dell’albero di Natale della biblioteca è scomparsa. «Questa mattina – ha raccontato il 6 dicembre la consigliera di maggioranza Francesca Ceruti -, la giornata sarebbe dovuta partire con la luce semplice delle cose belle: una visita alla Biblioteca “Oriana Fallaci” per ritirare alcuni libri, e la consegna, per conto di Babbo Natale, di una cassetta in cui i bambini potranno imbucare le loro letterine. Un gesto di cura, di comunità, di atmosfera natalizia condivisa. Ma al di sotto delle luci e dei colori, talvolta, si nasconde una nota stonata. E oggi quella nota era lì, sotto gli occhi di tutti: la punta dell’albero di Natale, quella posata lunedì 3 dicembre insieme ai bambini e alla bibliotecaria Alessia, era sparita».

L’amaro racconto

«Non un oggetto prezioso – prosegue Ceruti – il suo valore economico non arrivava ai due euro, ma un simbolo: il tocco finale che i più piccoli avevano posato con entusiasmo, come un rito. È proprio quella leggerezza violata a rendere il gesto difficile da comprendere. Qualche bella persona ha pensato bene di portarsela via. Non ci sono parole per descrivere certi omuncoli, incapaci anche del minimo senso civico».
Il primo pensiero? «Abbiamo pensato che fosse uno scherzo. La punta è stata cercata nei corridoi, sugli scaffali, tra le decorazioni. Nulla. Non si è trattato di una dimenticanza o di una caduta: qualcuno l’ha proprio presa. Se non ci si può più fidare neppure ad allestire un albero in un luogo pubblico, e si deve pensare a telecamere per proteggerlo… è una sconfitta. Non per il valore, ma per il gesto in sé».
Un gesto che Ceruti definisce «piccolo e meschino, probabilmente compiuto da una persona profondamente infelice». Dal luogo in cui è accaduto, la biblioteca, arriva persino un consiglio tagliente quanto elegante: «Chi ha preso quella punta potrebbe prenotare Il canto di Natale di Dickens. Magari diventa più buono».

La lezione della comunità

Eppure, in mezzo al dispiacere, la storia si risolleva grazie a ciò che la comunità ha saputo subito mostrare: diverse persone si sono offerte di donare una nuova punta, ancora più bella, «a dimostrazione che il bene sa rispondere al male, e che la generosità, quella vera, non ha bisogno di gesti eclatanti». Intanto, la cassetta per le letterine a Babbo Natale è stata installata. I bambini possono continuare a credere nella magia, perché – ricorda Ceruti citando Polar Express – «la campanella continua a suonare… per tutti coloro che credono davvero».