La Guardia di Finanza sequestra oltre 126 chilogrammi di cocaina, un arresto.
Il sequestro da parte della Guardia di Finanza
La Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economica Finanziaria di Brescia, nell’ambito dell’ampio dispositivo di controllo economico del territorio messo in atto dai Reparti del Comando Provinciale di Brescia, hanno perquisito un’abitazione nel Bresciano divenuta un magazzino di stoccaggio di sostanze stupefacenti.
Nel corso delle ultime settimane, in particolare, sono stati eseguiti dei mirati servizi di appostamento e pedinamento da parte della Guardia di Finanza di Brescia per tenere sotto controllo il soggetto di origini albanesi che aveva in uso l’immobile in questione. Ne sono emersi una serie di elementi tali da far scovare una centrale di spaccio per il rifornimento di cocaina. Sulla base di tali elementi, domenica 25 maggio 2025, i militari, durante un servizio di osservazione, notando il soggetto albanese rientrare in casa con due voluminosi borsoni, sono intervenuti al fine di effettuare degli approfonditi riscontri investigativi, sia sulla persona sia nei luoghi nella sua disponibilità.
La droga ritrovata
É stata trovata cocaina confezionata in 109 panetti per un peso totale di oltre 126 chilogrammi, materiale utile al confezionamento dello stupefacente nonché denaro contante ritenuto provento dell’attività criminale. L’ingente quantitativo rappresenta un unicum tra i sequestri di cocaina sino ad oggi registrati nel territorio bresciano. Inoltre, in ragione del grado di purezza riscontrato, il valore dello stupefacente sequestrato avrebbe potuto fruttare sul mercato oltre 14 milioni di euro.
Scatta l’arresto
Le conseguenti attività di polizia giudiziaria, coordinate dalla Procura della Repubblica di Brescia, sono state condotte in una cornice di sicurezza garantita anche dall’impiego del personale specializzato della componente A.T.-P.I.. Il custode del magazzino è stato tratto in arresto e associato alla Casa Circondariale di Brescia, a disposizione dell’Autorità giudiziaria. L’operazione, che rientra tra le azioni ordinarie di presidio e controllo del territorio, sottolinea il costante impegno della Guardia di Finanza a tutela della legalità e della sicurezza pubblica. Sulla scorta degli elementi probatori allo stato acquisiti, pertanto, in attesa della definitività del giudizio, sussiste la presunzione di innocenza dell’indagato.