Palazzolo sull'Oglio

La Giunta Zanni rinuncia al tempio crematorio

Clamorosa la decisione del Comune in merito al progetto che nelle ultime settimane aveva creato molte polemiche.

La Giunta Zanni rinuncia al tempio crematorio
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La decisione presa dall'Amministrazione guidata dal sindaco Gabriele Zanni, dopo tutte le polemiche.

La Giunta Zanni rinuncia al tempio crematorio

Clamorosa decisione da parte della Giunta di Centrosinistra in merito al progetto del tempio crematorio da realizzare a Palazzolo, per l'esattezza accanto al cimitero di San Pancrazio. Il Comune ha revocato la delibera con la quale aveva approvato il progetto del tempio crematorio proposto da Le Calle. Una decisione presa dopo le varie discussioni che avevano spaccato la comunità nelle scorse settimane. In modo particolare dopo le critiche dell'opposizione sulla trasparenza (anche se le minoranze non si erano mai dette contrarie al progetto in sé). Ma soprattutto dopo alcuni feroci attacchi (anche se la critica in generale è stata più che legittima) del Fronte del "No", rappresentato dal presidente di Associazione Piccoli proprietari case Brescia e Bergamo, Vincenzo Vecchio.

Le motivazioni

"Ci sono scelte da fare. La responsabilità di un’Amministrazione è di capire quali sono le scelte che fanno evolvere una comunità. Come abbiamo fatto per la raccolta differenziata, il Bilancio Partecipativo, gli interventi per l'efficienza energetica degli edifici pubblici - si legge nella nota - La gestione cimiteriale è una di queste, e la cremazione è una scelta che il futuro ci chiederà. Per questo abbiamo riconosciuto la pubblica utilità di un progetto, che sull’impatto ambientale ha avuto pareri positivi nel corso della Commissione Territorio e che ha avuto anche il via libera di massima da parte delle opposizioni. Ci sono scelte da fare insieme. Le reazioni sono state forti. Prese di posizione, dichiarazioni, commenti sui social media e negli incontri con la gente. Abbiamo capito che questa scelta ha
toccato un punto molto delicato, che va oltre l’impatto ambientale e i presunti rischi per la salute. Riguarda la vita e la morte, la fede, la nostra cultura. E la situazione di pandemia non ha consentito di maturare una scelta condivisa attraverso incontri coi cittadini e confronti pubblici. Ci sono decisioni da prendere. Abbiamo fatto tutto per il bene della comunità, senza nascondere nulla e rispettando la procedura prevista, anche se è stato insinuato il contrario. Ma è giusto che un’Amministrazione ascolti tutti i cittadini, soprattutto su un tema così divisivo, anche quando ha svolto un percorso corretto, ha valutato i benefici di un progetto e ha accertato l’assenza di rischi ambientali. Ed è per il bene della nostra comunità che revochiamo la delibera, ritirando la nostra adesione al bando della Regione Lombardia".

 

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