La figlia dell'accoltellato chiede rispetto

La figlia dell'accoltellato chiede rispetto
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"Sono la figlia di Gennaro Esposito, grazie mille per tutte le condoglianze...P.S certi commenti potete evitarli anche perche voi non sapete niente e la versone reale la sappiamo noi famiglia e amica stretti".

Lo sfogo arriva attraverso i social. Gli stessi social che domenica sera avevano riempito la bacheca di messaggi. Condoglianze ma anche accuse. A parlare e chiedere rispetto è la stessa figlia della vittima. Una giovanissima ragazza che ha visto morire il proprio padre e che si appella alla clemenza di una comunità.

Diverse le critiche che la famiglia della vittima ha mosso ad alcuni organi di stampa. Troppe secondo la famiglia le imprecisioni nel riportare il racconto di una storia. A partire dalla località che è Calcinato e non Calcinatello. Per continuare con il dettaglio delle ferite, che stando a quanto ha dichiarato la figlia, non erano 12. La vittima, anch'egli di Calcinato, non è residente nello stesso palazzo dell'omicida, ma poco distante, in Piazza della Repubblica dove viveva con la compagna e le due figlie.

L'aggressore, Dione Cheick è stato sentito questa mattina dal Pm Lorenzo Benini. Ma fino ad oggi Dione Cheikh non sarebbe stato in grado di raccontare nulla.

Una situazione problematica e che spetterà agli organi competenti ricostruire per addebitare a ciascuno le proprie responsabilità.

Le indagini proseguono, serrate intorno al giro di conoscenti della vittima e dell'omicida. Diversi i testimoni già sentiti che possono essere collegati o all'uno o all'altro uomo. E intanto la difesa di Dione Cheikh avrebbe già in programma di chiedere al giudice una perizia psichiatrica, per verificare se sia ancora capace di intendere e di volere.


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