La facciata degli Spedali Civili di Brescia illuminata di verde per ricordare la psichiatra pisana uccisa da un ex paziente
Questa sera (mercoledì 3 maggio 2023), a partire dalle ore 20

La facciata degli Spedali Civili di Brescia illuminata di verde per ricordare la psichiatra pisana uccisa da un ex paziente.
La facciata degli Spedali Civili di Brescia in verde
L’ASST Spedali Civili di Brescia si unisce al momento di aggregazione in memoria della collega psichiatra pisana Barbara Capovani, uccisa all’uscita dal lavoro da un ex paziente.
Questa sera (mercoledì 3 maggio 2023), a partire dalle ore 20, la facciata degli Spedali Civili si illuminerà di verde, il colore della Salute Mentale.
"Un modo simbolico per esprimere la nostra vicinanza a Barbara Capovani, ai suoi famigliari e per unirci alle molte manifestazioni che vogliono mettere il tema delle aggressioni agli operatori sanitari, spesso donne, al centro della attenzione generale. Ha lottato tra la vita e la morte dalla sera di venerdì 21 aprile fino quasi allo scoccare della mezzanotte, tra domenica 23 aprile e lunedì 24, Barbara Capovani (55 anni)".
Una tragica vicenda
Come riportato da News Prima le sue condizioni erano disperate e tutti noi speravamo di ricevere anche minime incoraggianti notizie fino a quando alle 23.40 di domenica 23 aprile, è arrivato il bollettino medico congiunto dell’azienda ospedaliero - universitaria di Pisa e l’Azienda Usl Toscana nord - ovest.
“Sì è conclusa alle 23.40 la procedura di accertamento di morte con criteri neurologici - si scrive nella nota -. Come già preannunciato nel precedente bollettino medico, si procederà alla donazione degli organi così come da volontà espressa in vita dalla dottoressa Capovani, condivisa dai familiari e autorizzata dal magistrato”.
Troppo gravi erano le ferite riportate nella violentissima aggressione subita all’uscita dal reparto di Salute Mentale Adulti e SPDC dell’ospedale Santa Chiara di Pisa. Già nel tardo pomeriggio le possibilità di un’inversione di tendenza erano praticamente svanite e si era fatta presente la volontà della donazione degli organi, ultimo atto di generosità di una donna che ha dedicato tutta la vita a curare gli altri. I medici hanno fatto di tutto per salvare la vita alla collega, compreso un delicatissimo intervento chirurgico. Alla fine purtroppo l’epilogo è quello che nessuno sperava e che ha gettato nel dolore i familiari, l’ex marito e tre figli, i colleghi dai quali era stimatissima, le tante persone che avevano conosciuto questa donna dalla altissima professionalità e una profonda umanità non comune.