La costringeva a darle 700 euro alla settimana: prostituta nigeriana incastra la "madam"

La giovane nigeriana era stata irretita con riti magici a prostituirsi per ripagare il debito.

La costringeva a darle 700 euro alla settimana: prostituta nigeriana incastra la "madam"
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La tratta degli essere umani è un fatto tristemente noto, e questo episodio non è che l'ennesimo. Sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, questa l'accusa. Stavolta il merito dell'arresto va alla Polizia di Stato di Brescia, con ordinanza di custodia cautelare del GIP del Tribunale di Brescia (Alessandra Sabatucci), su richiesta del Pm Katia Bressanelli.

Arrivata dal suo Paese

La giovane nigeriana aveva ricevuto delle proposte di lavoro dall'Italia. L'avevano reclutata promettendole le ricchezze della vita occidentale, ma non era bastato: a queste avevano aggiunto dei riti magici, che la impegnavano a rimborsare 40.000 euro quale prezzo del suo trasferimento in Italia.

Il potere della suggestione l'aveva quindi sempre accompagnata. Iniziava, quindi, un primo viaggio che la conduceva sino in Libia, dove prima di essere imbarcata per la traversata mediterranea era costretta a subire diverse angherie e violenze. Una volta giunta in Sicilia, veniva trasferita in una struttura per richiedenti asilo di Varese. Da qui, insieme ad un’altra connazionale non identificata, si allontanava per ricongiungersi, così come le era stato imposto, alla sua "madam" in provincia di Brescia.

La madam che la costringeva a versare somme altissime

Il lavoro non mancava. La giovane alloggiava prima in un appartamento di villaggio Sereno e poi di Viale Zara, sempre con la connazionale. Battevano entrambe in località Faverzano. Obbligate a versare la somma di almeno 700 euro a settimana, pena il digiuno. Secondo quanto riferito dalla vittima, prima di affrancarsi, avrebbe versato alla sua sfruttatrice oltre 13000 euro.

La gravidanza e la fine della schiavitù

La giovane si era accorta di un evento che avrebbe messo in seria difficoltà la sua professione, e la sua intera vita: era incinta. Dalla ricerca di aiuto, alla struttura specializzata per donna vittima della tratta, alla denuncia, il passo è stato breve.

La "madam", così la chiamavano le sue sottoposte, veniva rintracciata in un appartamento di Bagnolo Mella. Qui è stata identificata anche una giovane nigeriana richiedente asilo. Ora l'indagata si trova sotto custodia cautelare in carcere.

Alle indagini ha contribuito anche personale della Polizia Locale di Bagnolo Mella, testimone di "strani movimenti" che avvenivano nel condominio dove viveva l’arrestata.

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