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La città saluta Mauro Mondinelli, il poeta del piede sinistro

Nonostante la sua condizione, nel 2017 era riuscito a firmare e pubblicare un libro di poesie

La città saluta Mauro Mondinelli, il poeta del piede sinistro
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Ultimo saluto in Duomo ieri pomeriggio, giovedì 17 aprile, a Mauro Mondinelli. Alcune complicazioni hanno provocato un peggioramento repentino delle condizioni di salute del 63enne affetto da teatraparesi spastica. Mauro era persona stimata e amata nella comunità monteclarense. La sua disabilità non gli ha mai impedito di esprimere energia e forza vitale e addirittura, nonostante la sua condizione, nel 2017 era riuscito a firmare e pubblicare un libro di poesie dedicate alla mamma Caterina venuta a mancare nel 2014.

La sua passione per la poesia fin dalla giovane età

 

La raccolta di poesie, intensissime, è intitolata «Anima Celeste». Una passione quella per la scrittura che Mauro ha coltivato fin dalla giovane età, passione che, costretto dalla malattia, è riuscito a soddisfare scrivendo addirittura con il piede sinistro. Da bambino Mauro aveva frequentato la scuola speciale del Centro Spastici poi, dopo i 20 anni, era passato all'Istituto Nikolajewka di Mompiano. Finché ha potuto ha lavorato: al Centro Raphael, in Comune e in Biblioteca fino a doversi «arrendere» ai problemi fisici. Se il fisico non lo ha supportato lo ha fatto la sua forza d'animo insieme alla gioia di vivere che ha sempre e comunque caratterizzato la sua esistenza. Anche parlare per Mauro era difficoltoso ma grazie alla scrittura è riuscito ad esprimere il suoi più intimi sentimenti dimostrando tutta la bellezza della sua anima.

Il ricordo dell'amico Alfonso

Struggente il ricordo di Mauro dell'amico di sempre Alfosno Turchetti: «Sono incredulo ancora che il "vecchio Filibustiere della Fascia d’oro" nel giro di così poco tempo ci abbia lasciati, vecchio filibustiere era il nomignolo che gli avevamo dato considerando i suoi modi da gentiluomo e l’eduzione che dimostrava in presenza di ragazze che lo salutavano. Ho conosciuto Mauro nei primi anni 70. Per un po’ di tempo, visti i suoi impegni prima con le scuole poi con i lavori che lo tenevano occupato, non ci siamo molto frequentati ma non mancava mai il saluto quando lo vedevo in carrozzina spinto dalla mamma o dal papà. Poi grazie a Facebook il nostro rapporto è diventato più importante. Mi ha contattato con un messaggio e non ci siamo più staccati. Mi faceva leggere le sue poesie e un giorno gli dissi di girarmele perché volevo farne un libro magari sponsorizzato dal Club Frecce Tricolori. Con non poche difficoltà finalmente lo presentammo in una serata-concerto alla Pieve e in quella occasione il ricavato della vendita fu devoluto al progetto di adozione a distanza di due ragazzi orfani nel villaggio di Lococil in Uganda, progetto che tutt’ora è tenuto dal club Frecce Tricolori. La sua presenza in molte occasioni diventava una festa per tutti, sapeva voler bene e si faceva voler bene. Anche nei momenti più bui riusciva a trovare la forza di sorridere, a me ha trasmesso tanta fiducia nella vita, nonostante tutto. Amava la vita, l’amava tanto e una volta, riguardo a un tema ora molto dibattuto, mi disse che la spina solo uno poteva staccarla e che non era certo un uomo. Ho perso un vero amico, un fratello che giocava a fare il bambino con la serietà di un uomo capace e cosciente sia della sua malattia che dell’insegnamento che poteva trasmettere a chi gli stava vicino. Ciao Mauro, ti vedi finalmente su con la tua “Anima Celeste", così chiamavi la tua mamma e Damo, il tuo papà. Uno come te rinasce nella grazia di Dio».
Le poesie di Mauro sono state messe in musica e sono contenute in un cd intitolato «Canzoni con le ali».

Un animo sensibile come dimostrano le sue poesie

«Con Maurino - ricorda Marinella Bancalari - ho passato momenti intensissimi. Chiacchierate, risate, litigate. In lui non ho mai visto disabilità. Non ci sentivamo da un po' ma un amico lo è per sempre anche se lontano. Era d'animo molto sensibile e lo dimostrano le sue poesie. Perdere un amico è perdere un po' di noi stessi».
Mauro Mondinelli lascia nel dolore in particolare il fratello Sandro, i cugini e i parenti ma anche tutta la comunità monticlarense che lo ha stimato con tanto affetto.

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