La ciclovia del Garda al centro dell'incontro in Sala dei Provveditori

La Ciclovia del Garda al centro dell'incontro promosso dal Coordinamento per la mobilità sostenibile del Lago di Garda. Ambiente e sicurezza in primo piano.

La ciclovia del Garda al centro dell'incontro in Sala dei Provveditori
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La Ciclovia del Garda, un progetto che coinvolge tre regioni, diciannove comuni per un totale di 140 chilometri.

Questo è stato il tema al centro dell'incontro che si è tenuto ieri (venerdì 15 marzo) in Sala dei Provveditori. Ad intervenire sono stati il dottor Paolo Ciresa, esperto di diritto amministrativo in un intervento dal titolo «Inquadramento normativo delle piste cicloturistiche»; il professor Fulvio Zezza già ordinario di geologia applicata Iuav Venezia in «Costruire nell'ambiente geologico gardesano»; l'architetto Rossana Bettinelli (Presidente di Italia Nostra sezione di Brescia) in «Difendiamo il paesaggio del lago di Garda: la ciclovia come occasione di valorizzazione, quali condizioni?»; il professor Ernesto Cavallini, biologo, esperto in zone umide WWF Verona in «Ciclabile e salvaguardia aspetti naturalistici del lago» e l'architetto Silvio Motta in «L'esempio positivo del lago di Costanza: ciclabile e rispetto delle coste». A moderare l'avvocato Luca Trentini.

Ciclovia del Garda? Si ma che rispetti l'ambiente e sia sicura

La serata è stata introdotta dal capogruppo di maggioranza Gualtiero Comini in rappresentanza dell'amministrazione comunale che volentieri ha messo a disposizione la Sala dei Provveditori:

L'obiettivo della serata organizzata dal Comitato di Mobilità Sostenibile del Garda è stato chiarire la questione della realizzazione della Ciclovia del Garda sottolinenando l'importanza, nella sua creazione, del rispetto dell'ambiente e soprattutto sottolinearne il carattere di sicurezza che deve possedere:

«Dovrà poter essere usata dai cittadini che rappresentano la prima mobilità, da adulti e bambini, in tutta sicurezza. Tanto è che l'elemento standard imprescindibile che deve essere presente nello studio di prefattibilità ambientale è la sicurezza stessa» ha sottolineato Paolo Ciresa.

«Dotare il bacino lacustre di spazi vivibili e servizi multifunzionali per attrarre forze creative ed essere motori di sviluppo economico. La questione della pista ciclabile nasce dalla nuova forma di intraprendenza del riuso della Gardesana occidentale e orientale. Il Coordinamento per la mobilità sostenibile del lago di Garda reclama, attraverso il Manifesto sulla progettazione e realizzazione della ciclovia aspetti come la sicurezza, la tutela del paesaggio, la salvaguardia dell'ambiente e la funzionalità. Il tutto contro il consolidamento di vecchie prassi e il danno all'ambiente e al paesaggio » ha spiegato Fulvio Zezza.

Un percorso culturale che rispetti l'ambiente

Non solo la bellezza del paesaggio ma un itinerario di tipo religioso/culturale. Questa l'idea dell'architetto Bettinelli: «Ritengo che non si possa puntare solo sulla bellezza del paesaggio. L'ideale sarebbe arricchire il percorso di elementi artistici e/0 religiosi (come delle santelle). Il tutto attraverso una progettazione puntuale e partecipata. Il percorso turistico deve poi sostenere sempre quella che viene definita la mobilità dolce al fine che non diventi simile ad un'autostrada».

Il lago di Garda è un bacino che copre 2260 chilometri quadrati nel quale particolare attenzione deve essere posta alla qualità delle acque: «La pista ciclabile non creerà problemi per il lago. Il problema sarà l'aumento ulteriore delle presenze turistiche (con conseguente maggiore inquinamento e disturbo dell'ambiente acquatico). Essa influirà molto sulla flora e sulla fauna. Basti pensare agli uccelli che nidificano sugli alberi delle pareti a lago, negli anfratti delle rocce o sulle falesie come lo smergo maggiore» ha dichiarato Cavallini.

Il lago di Costanza

L'architetto Silvio Motta ha portato come esempio quello del lago di Costanza dove ha vissuto. Siamo all'inizio degli anni Novanta quando urgente si fa il problema dell'inquinamento del lago. La Commisione Internazionale per la Protezione del Lago di Costanza (ente sovrannazionale per salvare l'acqua del lago) si insedia.

Al vertice presenta una commissione chiamata ad occuparsi delle relazioni esterne e del BOWIS il sistema informativo sullo stato delle acque. A ciò si affianca, inoltre, una commissione scientifica composta da sezione Lago (15 esperti dei vari istituti ambientali regionali); sezione bacino imbrifero e sezione risoluzione danni (esperti regionali degli istituti idrogeologici, vigili del fuoco). La riunione della commissione avviene una volta l'anno, quella scientifica quattro volte l'anno.

«La tutela dell'acqua passa attraverso la realizzazione dei depuratori (non esiste una macrostruttura ma una serie di piccoli depuratori a cerchio sul lago) e la rinaturalizzazione ovvero una forma di tutela garantita nel tempo a seguito della quale la natura va a riprendersi il proprio spazio».

A Costanza inoltre, esistono 260 chilometri di piste ciclabili in terra battuta, senza asfalti e cementi. Laddove possibile risultano distanti dalla rete stradale: «Il tutto ha portato e incrementato il cosiddetto turismo verde su bicicletta che attira singoli, gruppi e intere famiglie».

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