La biblioteca porta il nome della maestra Rosa Filippini
L'intitolazione è avvenuta sabato scorso alla presenza della famiglia della storica insegnante, scomparsa nel 2010: "Un modo quasi naturale per ricordarla"
Per 36 anni ha insegnato nelle scuole elementari del paese, una professione che per Rosa Filippini (scomparsa nel 2010) non era solo un lavoro, ma una vera e propria vocazione. Una passione per la cultura che anche adesso continuerà a trasmettere ai giovani fra le mura della biblioteca di Roccafranca, che da oggi porta il nome della storica maestra.
La biblioteca porta il nome della maestra Rosa Filippini
«Ho sempre visto Rosa con un libro in mano», è il ricordo della sorella Carla. E’ sembrato quindi naturale, perfettamente in sintonia con la figura di Rosa Filippini e con i suoi valori, ricordarla proprio con la casa della cultura per eccellenza. L’intitolazione è stata ufficializzata sabato, alla presenza del sindaco Marco Franzelli e della Giunta, del vice presidente della provincia Massimo Tacconi, del parroco don Gianluca Pellini, della famiglia Filippini (hanno partecipato anche il fratello Federico, e i nipoti), della banda SS. MM. Gervasio e Protasio e dei piccoli della scuola dell’infanzia Paolo VI: oltre alla targa, infatti, sono stati inaugurati anche i nuovi arredi della zona dedicata ai bambini, donati proprio dalla famiglia Filippini.
Una vita dedicata ai giovani, al paese e alla cultura
L’ultima delle iniziative realizzate in nome della storica maestra, in cattedra (prima a Ludriano, poi a Roccafranca) dal 1954 al 1990, anno della pensione. Prima della scomparsa, infatti, aveva disposto che tutti i suoi risparmi fossero donati alla parrocchia, e non solo. Un calice d’argento e oro alla parrocchia di Ludriano «come invito a vivere l’Eucarestia come lei l’aveva sempre vissuta, con assiduità e devozione»; la sistemazione dell’organo e dei meccanismi di frenata delle campane della chiesa di Roccafranca, ma anche il restauro di antichi vasi sacri, i contributi all’oratorio e per l’acquisto dell’ambulanza dei volontari del soccorso e le borse di studio che per due anni hanno premiato l’impegno di tanti studenti: tutti gesti che portano il nome della maestra Filippini «che tutti ricordano in modi diversi, apprezzata e stimata per la grande testimonianza di passione educativa, di amore e comprensione verso i suoi scolari, oltre che di impegno e partecipazione alla vita della comunità civile e religiosa», ha continuato Carla che fin da subito ha sposato l’idea di ricordare la sorella tramite la biblioteca. «Amava leggere e approfondire il sapere, per questo ho deciso di contribuire al completamento dell’arredo dei locali, luogo di cultura per eccellenza e orgoglio per la nostra comunità, di valore per i ragazzi e adulti».