Keira Bertella, la baby biker che non si arrende e che punta sempre al podio.
La baby biker Keira Bertella non si arrende
Una stagione impegnativa per la baby biker Keira Bertella (14 anni) che si racconta tra sogni e obiettivi per il suo futuro sportivo.
«Questa stagione è stata molto impegnativa soprattutto dopo il cambio cilindrata – ha raccontato – . Per un cambiamento del regolamento sono dovuta passare al 125 e questo mi ha reso la stagione un po’ più complicata. Però allenandomi e modificando la moto a mio vantaggio sono riuscita a superare certi ostacoli e a finire la stagione».
Come ogni sportivo anche Keira ha incontrato alcuni momenti particolarmente difficili:
«Il momento più duro è stato sicuramente la 2° tappa dell’italiano a Piacenza. Sono partita con molta ansia e al secondo giro mi sono fatta male al braccio. Questo ha sicuramente influenzato il risultato del campionato, ma sono riuscita a rimontare con l’ultima tappa di campionato svolta a Riccione facendo guadagnare un quinto posto in campionato. Una delusione di quest’anno è stata il Trofeo delle Regioni, ma comunque abbiamo portato a casa un secondo posto sia di squadra sia di singola. La gara a Riccione come detto è stata una bella gara come quella a Vestone. Sono riuscita a battere due delle avversarie più forti incontrate in questa stagione sia nel campionato interregionale sia nel campionato italiano».
La cosa più importante è senza ombra di dubbio l’insegnamento che ne è derivato:
«Ho imparato sicuramente che se lavoro e mi impegno posso raggiungere traguardi che anche solo a inizio anno non mi sarei aspettata. Mi manca ancora tanto da migliorare ma sono sicura di essere sulla strada giusta».
Ora lo sguardo è al futuro:
«Per la prossima stagione si pensa di rifare i campionati di quest’anno. Regionale, interregionale e campionato italiano puntando sempre al gradino più alto del podio. Quest’inverno lavorerò per raggiungere questi obiettivi».
Fin da bambina la stoffa della campionessa
Di certo a Keira la determinazione non manca. Aveva solo 8 anni quando, parlando dello stato d’animo vissuto prima e durante una competizione raccontava:
«Prima di ogni gara sento tanta emozione e un briciolo di ansia. È proprio questo che mi piace e che mi ha fatto capire di aver trovato una passione da coltivare. Mi diverto davvero tanto durante gli allenamenti, mi sento felice».
Lo stop causato dalla pandemia è stato da lei brillantemente superato nonostante tutte le ristrettezze del caso:
«Non vedevo l’ora di riprendere le gare. In quel periodo a casa mi sono tenuta occupata con la scuola dedicandomi in particolare alla lettura ma anche dilettandomi con dei lavoretti senza mai trascurare l’allenamento. Tutti i giorni, infatti, mi sono confrontata con diversi circuiti in vari sport».