Italcarni: indagini su animali maltrattati. 29 pagine di motivazioni

Italcarni: indagini su animali maltrattati. 29 pagine di motivazioni
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Si è conclusa con due condanne e una serie di patteggiamenti la vicenda del macello di Ghedi “Italcarni”. I nomi e soprattutto le motivazioni delle sentenze, spiegate in 29 pagine, hanno fatto si che venisse condannato a due anni per falso e maltrattamenti Gianantonio Barbi, il veterinario, mentre un anno e sei mesi per Mario Pavesi, suo collega. Ad entrambi è stata assolta l’accusa di contaminazione.

Le motivazioni che hanno spinto a questi risultati provengono dall’incertezza riguardante le procedure di campionamento di carni esposte a temperature superiori a quelle di refrigerazione. Questo metodo potrebbe aver causato l’orgine della carica batterica visto che è noto che la carne si deteriora se non conservata a temperature idonee.

Il giudice ha però aggiunto che la prova di tali condotte, dalle quali emerge anche casi di spostamenti a strascico, non è strettamente collegata al fatto che siano derivate lesioni agli animali destinati alla macellazione, come contestato nel capo d’imputazione.

Per quanto riguarda i maltrattamenti, gli animali subivano l’aggancio degli arti, il trascinamento e il sollevamento, ulteriori sofferenze evitabili all’animale.

Rispettate in parte le norme nell’utilizzo del proiettile captivo, che non elimina del tutto la sofferenza degli animali ma limita sofferenze inutili.

I legali dei due veterinari, soddisfatti per l’assoluzione dai reati di maltrattamento e adulterazione e il proscioglimento dell’accusa di contaminazione, hanno già presentato appello.


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