Nata a Colombaro di Corte Franca il 17 gennaio 1921 da Virgilio Cadei e Paola Marini, la decana Maria Cadei ha festeggiato ieri pomeriggio il traguardo dei suoi cento anni alla Casa di riposo di Iseo.
Iseo ha una nuova centenaria: grande traguardo per Maria dell’ortaglia
All’anagrafe è Maria Cadei, ma tutti la conoscono come Maria dell’ortaglia per quello che, per anni, è stato il suo lavoro a Iseo. Dopo aver tagliato l’importante traguardo dei cento anni, lunedì pomeriggio la nuova decana del paese ha festeggiato insieme ai tre figli, che l’hanno raggiunta alla vetrata della Rsa Cacciamatta e hanno brindato con lei.
Presenti anche il presidente della fondazione, Angelo Zinelli, e il sindaco Marco Ghitti, che hanno omaggiato la Cadei di un mazzo di fiori e le hanno rivolto i migliori auguri. “A cent’anni ho trovato ciò che desideravo”, ha dichiarato la centenaria con emozione.
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La vita
Seconda di cinque fratelli, con le due sorelle si divertiva a cantare ai matrimoni e alle processioni. È cresciuta aiutando i genitori e quando aveva 15 anni si è trasferita a Iseo per lavorare come cameriera. Sposata a Bornato nel 1947 con Fausto Bracchi, ha abitato in famiglia con suoceri e cognati. Lavorava la campagna e curava la casa dei proprietari del terreno.
Trasferitasi a Iseo nel 1958, ha sempre gestito l’ortaglia di Pasinelli in via Campo. Con la vendita di piantine e sementi per l’orto, passava le sue giornate piegata a raccogliere la verdura che vendeva poi ai fruttivendoli del paese, e in ginocchio a strappare le erbacce o a raccogliere mazzetti di erba media o essenze, che poi vendeva a mazzetti.
Il suo segreto di longevità? Secondo la centenaria è stato il solleone ad averla fortificata negli anni. Da sempre donna energica e grande lavoratrice, ha accudito i suoi tre “bambolotti” (come ancora li chiama): Francesco, Marisa e Silvana. Nonna di cinque nipoti, ha avuto anche un pronipote ed è diventata bisnonna. Non si è mai persa d’animo neppure quando è rimasta vedova a 61 anni. E’ andata ad abitare in centro a Iseo, in via Sombrico, e lì è rimasta fino al 2016, quando a causa di una caduta è diventata una delle ospiti della fondazione don Ambrogio Cacciamatta.