ARTE & SENSIBILIZZAZIONE

#IOnonESISTO: inaugurata la mostra che raccoglie le testimonianze di chi soffre di disturbi alimentari

A un anno dall’approvazione della legge regionale, un’iniziativa che informa, sensibilizza e sostiene pazienti e famiglie

#IOnonESISTO: inaugurata la mostra che raccoglie le testimonianze di chi soffre di disturbi alimentari
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Ospitata a Palazzo Pirelli, Milano, è promossa dalla vicepresidente della Commissione Sanità Simona Tironi e patrocinata dal Consiglio regionale della Lombardia.

#IOnonESISTO: inaugurata la mostra che raccoglie le testimonianze di chi soffre di disturbi alimentari

È stata inaugurata nelle scorse ore "#IOnonESISTO", mostra fotografica che parla delle persone affette da Dca.
Un vero e proprio viaggio emotivo nel mondo dei disturbi alimentari, nelle sensazioni di chi ne soffre e nelle testimonianze di amici, genitori, partner e medici.
Allo stesso tempo, attraverso il racconto delle difficoltà e delle paure di coloro che vivono direttamente o indirettamente queste patologie, aprire una riflessione e generare domande più che risposte.

Aperta al pubblico

È il messaggio che ha ispirato la mostra fotografica, ospitata nella sala eventi di Palazzo Pirelli (a Milano) e aperta al pubblico fino al 4 marzo.
L’iniziativa, promossa dalla vicepresidente della Commissione Sanità Simona Tironi, è patrocinata dal Consiglio regionale della Lombardia in collaborazione con Ananke di Villa Miralago, associazione che si occupa di ricerca e prevenzione.

La mostra invita a conoscere le patologie legate ai disturbi alimentari, in particolare bulimia e anoressia, e a porsi delle domande, tentando di comprendere la trasversalità di malattie che sfruttano la vulnerabilità e dove i sintomi non sono altro che un tentativo doloroso di dire quel che appare indicibile: “Io non esisto”.

Gli scatti riprendono la persona, i sorrisi, gli occhi, la personalità, i sentimenti, la sua umanità, mai spettacolarizzando i segni scolpiti nel corpo. L’obiettivo è quello di un viaggio tra le immagini per restituire la parola a quel che non si osa esprimere, quel “Io non esisto” segno di un malessere profondo che si annida nell’anima ben oltre alla percezione esterna del proprio corpo.
“Obiettivo finale di questo racconto visivo è di evidenziare i segni interiori e invisibili dei soggetti ritratti cercando di far emergere la loro personalità e non solo la malattia, perché prima di essere pazienti sono persone” ha sottolineato Tironi.

Al taglio del nastro erano presenti il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi, Simona Tironi, il presidente di Ananke Mario Cavalier Pozzoli, il vicepresidente Alessandro Raggi, la curatrice Cinzia Fumagalli nonché mamma di una ex paziente, i vicepresidenti del Consiglio regionale Francesca Brianza e Carlo Borghetti, il presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti, la presidente della Commissione Antimafia Monica Forte e il presidente della Commissione Bilancio Giulio Gallera.

Le dichiarazioni

“Questo progetto fotografico raccoglie racconti e testimonianze forti e sincere di chi ha incontrato la malattia o anche semplicemente l’ha sfiorata, portandoci a osservarla con occhi differenti così da dare un senso alla sofferenza. Informazione e sensibilizzazione sono i principi che sorreggono sia la legge che questa mostra. Entrambe sostengono i ragazzi ma anche le loro famiglie che rappresentano un anello importante del percorso di cura dei figli” ha spiegato Simona Tironi, che proprio l’anno scorso aveva presentato una legge per la prevenzione e la cura dei disturbi alimentari approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.

I dati

In Lombardia, nel 2019, sono stati presi in carico 5000 pazienti adulti e 2500 minori e in età pediatrica. Dal 2019 ad oggi, complice anche la pandemia, le richieste sono aumentate del 30-40%.
La mostra, quindi, "si rivolge a tutti perché il tema riguarda tutti " come affermato da Alessandro Fermi.

In occasione del taglio del nastro è stanco anche sottolineato come che Regione e Consiglio stiano facendo molto.
“La legge approvata lo scorso anno sta dando i suoi risultati e potrebbe essere presa a modello da altre Regioni - ha proseguito la forzista bresciana - L’attenzione va però mantenuta alta anche attraverso iniziative come questa, che servono a stimolare la conoscenza, cogliere situazioni di fragilità, informare e sensibilizzare”.

 

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