Incidente Fulgar, sindacalisti in attesa di risposte
Il panico dei primi momenti, lo sgombero dello stadio comunale di via Svezia dove si stavano allenando dei ragazzini della Castellana, l’arrivo dell’elisoccorso direttamente da Milano: giovedì scorso si è sfiorata la tragedia a Castel Goffredo e due giovani operai della Fulgar, importante impresa tessile locale, hanno peccato di inesperienza rischiando davvero grosso. Tutto avviene nel primo pomeriggio quando Gianluca Schettino, ventitreenne castellano, era stato incaricato della manutenzione di un macchinario che conduce il nylon appena fuso verso gli strumenti che producono il filato, il tutto attraverso dei tubi.
Ma qualcosa è andato storto.
Il macchinario necessitava infatti di una pulizia interna dei filtri e una valvola è stata aperta troppo presto facendo così fuoriuscire il nylon incandescente. A pagarne le conseguenze sono stati appunto Gianluca e Daniele Palermo, ventunenne di Piadena, che stava aiutando il suo collega più anziano nelle operazioni. Immediata è stata la chiamata dei soccorsi che sono arrivati alle 16.30 direttamente nel vicino campo di via Svezia in elicottero. Sono stati allertati i magazzinieri della Castellana affinchè i ragazzi del settore giovanile che stavano facendo allenamento in quel momento fossero fatti allontanare dalla zona di atterraggio dei velivoli di soccorso. Una volta caricati i due operai infortunati, i due elicotteri, hanno preso il volo alla volta di Milano, nella direzione dell’ospedale Niguarda.
Giunti sul posto sono stati immediatamente ricoverati nel reparto grandi ustionati del presidio ospedaliero. La diagnosi è stata differente per i due sfortunati operai: Daniele, il più giovane, è stato colpito in maniera ridotta dal getto di nylon e il mattino seguente all’incidente è stato subito trasferito nel reparto di medicina; a giorni è previsto il suo rientro a casa. Per quanto riguarda Gianluca, invece, l’impatto col materiale incandescente è risultato più aggressivo, soprattutto nella zona addominale, e pertanto dovrà stare nel reparto ustionati dell’ospedale Niguarda ancora per un po’, in via precauzionale. Oggi lo spavento è passato, i due giovani sono fuori pericolo e la situazione sta tornando via via alla normalità.
Ma ora è il momento di accertare eventuali responsabilità e di capire se quanto successo si sarebbe potuto evitare. A parlare in questo caso sono ovviamente i primi difensori dei lavoratori, ovvero i sindacalisti. Nella fattispecie abbiamo sentito il parere di Sabrina Masotto della Femca Cisl la quale vuole vederci chiaro: «Innanzitutto sono molto contenta che per i due operai ci continuino ad arrivare buone notizie sui loro miglioramenti di salute. Ma l’infortunio che è accaduto è davvero un fatto troppo grave per poter passare sotto traccia.
Qui stiamo parlando di due ragazzi giovanissimi che hanno rischiato la vita e va fatta chiarezza coi vertici della società Fulgar». A tal proposito la Masotto ha le idee molto chiare sul da farsi: «Abbiamo già inoltrato la richiesta per avere un incontro di persona con chi di dovere. Vogliamo capire se i due operai erano in grado di poter svolgere quella manutenzione e se avevano l’esperienza necessaria per effettuare un’operazione così delicata. Chiederemo infine con quale tipo di mansione e con quale contratto sono assunti i due ragazzi ustionati.
La speranza è che i due giovani fossero qualificati per operare con quel macchinario e che si sia trattato di una semplice perdita di concentrazione o di una disattenzione. Staremo a vedere. Non è ancora stata fissata una data per l’incontro ma assicuro che continueremo ad insistere fino ad ottenerla». A breve seguiranno aggiornamenti, anche se quello che tutti attendono con ansia è il ritorno a casa di Gianluca e Daniele.