Inchiesta. Alcol ai minorenni, chi chiede l'età?

Inchiesta. Alcol ai minorenni, chi chiede l'età?
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Alcol e minori, un binomio che crea solo danni. Da tempo l’allarme è noto: sempre più ragazzini, anche di 12 e 13 anni, cercano di divertirsi abusando di alcolici. Con l’arrivo dell’estate, e l’aumento delle ore di «libertà» vissute dai giovani, il problema si evidenzia sempre più: solo poche settimane fa un 14enne e una 17enne sono finiti ricoverati in ospedale per aver abusato di alcol in un locale di Lonato, poi chiuso per una settimana dalla Questura. Anche attraverso le pagine di Gardaweek, le forze dell’ordine hanno ribadito che questa estate sarà a tolleranza zero: a Desenzano è stata annunciata dal comandante della Polizia locale la volontà di eseguire controlli mirati in tutti i locali notturni per verificare la correttezza degli esercenti. Ma il problema non si limita a bar, pub e discoteche. Perché, nella realtà dei fatti, per un minorenne acquistare alcolici, e super alcolici, è davvero semplice. Abbiamo fatto un esperimento. Con due ragazze minorenni, nel pomeriggio di lunedì 30 maggio abbiamo girato i supermercati del basso Garda.

Desenzano, Lonato, Padenghe, Moniga, ma anche Peschiera del Garda, Castelnuovo, Lazise. In ciascuno di essi, le ragazze nostre complici hanno acquistato alcolici. Siamo partiti dalle birre, la bevanda con un tasso alcolico più basso, sino ad arrivare a bottiglie di amaro e vodka. Su 10 supermercati in cui è stato condotto l’esperimento, il dato è sconfortante. Praticamente nessun cassiere si è posto il minimo problema, nonostante la ragazze fossero evidentemente molto giovani. Solo all’Italmarkdi via Marconi 126 di Desenzano, la signora in cassa si è preoccupata. Dopo aver venduto la confezione da tre birre, ha avuto un giusto ripensamento: la ragazza è stata fermata prima che uscisse e, dopo aver chiesto il documento d’identità, la cassiera si è fatta restituire gli alcolici e ha riconsegnato i soldi. Un comportamento ineccepibile che, però, è decisamente raro, unico nel nostro esperimento. Negli altri nove supermercati, nessuno si è premurato di chiedere il documento d’identità, nonostante la legge lo imponga, anche di fronte all’acquisto di una bottiglia di vodka da 38 gradi. Alla fine del nostro giro per supermercati, le due giovanissime hanno acquistato decine di birre, vodka e amari, praticamente senza alcun problema.


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