Fase 2

Incertezza su piscine e centri estivi

Salvo colpi di scena da lunedì si dovrebbe tornare a nuotare, ma per i Grest il quadro è ancora incerto

Incertezza su piscine e centri estivi
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L’estate è ormai alle porte ma l’epidemia di Coronavirus getta molte incognite sia sull’organizzazione dei centri estivi, un prezioso supporto per le famiglie nella gestione dei figli, sia sui prossimi tuffi in piscina che, salvo colpi di scena o ripensamenti, dovrebbero riprendere lunedì seppur con regole ferree.

Incertezza su piscine e centri estivi

Proprio le regole preoccupano i promotori dei Grest, che stanno cercando di organizzare delle iniziative nel rispetto delle linee guida del Governo e in attesa delle disposizioni di Regione Lombardia. Mentre però alcune associazioni sportive, enti e parrocchie hanno già steso o stanno ultimando dei progetti, altre realtà, come le materne, per il momentosi trovano in difficoltà. Certe norme, infatti, appaiono impercorribili: dal rapporto tra numero di educatori e bambini, che nella fascia da tre a cinque anni è di uno a cinque, agli ingressi scaglionati e al triage da attuare in un'area separata.

La posizione delle parrocchie

Sul tema dei Grest si è espressa la Conferenza episcopale lombarda, per ribadire l'infattibilità di Grest e campi estivi e, al contempo, per invitare le comunità parrocchiali a mettersi in rete e dare vita a progetti alternativi per l'estate dei ragazzi. L'approfondimento su questi temi e anche le reazioni alle riaperture della fase 2 sul prossimo numero di Chiariweek, in edicola dal 29 maggio e disponibile anche nell'edizione online.

 

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