In cascina a Calvisano: un macello a cielo aperto

Agli occhi dei carabinieri forestali di Brescia, dopo esser arrivati all’interno di una cascina di Calvisano, si è presentato un macabro spettacolo. Gli uomini dell’arma hanno trovato almeno 200 ovini posti in un ambiente fatiscente e, per loro, sofferente. Alcuni resti animali, ossa, zampe e denti, erano stati gettati all’interno della letamaia, mentre le restanti parti macellate erano conservate in una cella frigorifera. Nei guai il pastore.
Il proprietario svolgeva questo rituale della macellazione in occasione della festa musulmana “Aid Al-Kabir” durante il quale per ricordare il sacrificio chiesto ad Abramo, si rendeva necessario uccidere un animale, ovino, caprino, bovino o camelide, recidendogli la giugulare, lasciandolo morire dissanguato.
Ai resti posti nella letamaia, poi, veniva dato fuoco per eliminare le tracce. Il gesto è un reato e prevede la condanna da tre a sei anni di carcere.
Sull’uomo inoltre pende una pena da sei mesi a un anno o l’ammenda di massimo 150mila euro per il reato di macellazione clandestina.