In canoa fino in Albania per dire «No alle dighe»

In canoa fino in Albania per dire «No alle dighe»
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«No alle dighe nei Balcani, il fiume è in pericolo» questo il messaggio sensibilizzante che Luigi Codinotti porterà in Albania, nelle acque del fiume Vjosa. L’insolita protesta viaggerà questa volta in canoa. Partento il 26 febbraio dalla Grecia e rientrato il 5 marzo insieme agli amici Piero Linda di Trieste e Beppe Caramella di Milano, un’intera settimana immersi nella natura.

Una zona fino ad ora contaminata e selvaggia che rischia però di scomparire. «Il motivo che ci ha spinto a fare questa esperienza - ha spiegato il canoista - è principalmente  perché il fiume scorre in una zona meravigliosa per più di 280 chilometri.

Il fiume è in pericolo in quanto è prevista la costruzione di ben 9 dighe che porterebbero a cancellare completamente la natura di questa valle, l’ecosistema, la biodiversità e un eventuale sviluppo turistico, visto che qui attività fluviali, trekking, passeggiate a cavallo e moutain bike sono di livello assolutamente superiore e offrono un potenziale notevole per l’economia della valle». Recentemente un gruppo di  canoisti sloveni  ha disceso il fiume con lo stesso intento: attrarre l’attenzione sull’argomento coinvolgendo la popolazione locale lanciando una petizione consegnata anche al ministero albanese.

Saranno adesso tre italiani ad amplificare il messaggio ambientalista, «sperando - ha spiegato Codinotti - di goderci questo meraviglioso paesaggio non per l’ultima volta». La discesa prevede una prima parte più impegnativa con rapide fino al quarto grado, per poi diminuire sia in difficoltà che in pendenza, riservando però agli sportivi ancora due canyon prima di appiattirsi ulteriormente fino alla foce dell’estuario. Una sfida che i tre affronteranno in autonomia «utilizzeremo canoe Dagger modello katana - ha spiegato Luigi - adatte per questo tipo di spedizione», nulla è lasciato al caso. L’osteopata, ghedese di origine e monteclarense di adozione,  non è nuovo a questo tipo di viaggi, anzi. Alle spalle diverse esperienze collezionate in tutto il mondo da quando, all’età di 21 anni, ha toccato i remi per la prima volta. Poi Nepal, Cile, Kenya, Siberia, Arizona, solo per citarne alcuni, e ora l’Albania. 


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