Il taxi risultava un po' in classe A e un po' in B: "Attenzione alle fatture del Telepass"
A volte il suo taxi, un Wolkswagen Multivan, veniva inserito in classe A, a volte in classe B, con tutti i sovrapprezzi del caso. Lo ha capito guardando la fattura del Telepass.
Non ci aveva mai fatto caso. Era sempre andato direttamente al totale da pagare. Ma quando si è reso conto che, rispetto al solito, lungo la tratta Chiari Est-Liscate della Brebemi aveva speso tre euro in più, ha capito che qualcosa non andava e, spulciando le fatture del Telepass, si è reso conto di quanto succedeva: a volte il suo taxi, un Wolkswagen Multivan, veniva inserito in classe A, a volte in classe B, con tutti i sovrapprezzi del caso.
Il taxi risultava un po' in classe A e un po' in B
Marco Moraschi, titolare di Iseo Taxi, ha voluto approfondire la questione, anche perché, da un controllo effettuato contattando anche la società Autostrade per l’Italia, è risultato che il suo mezzo è in classe A (quelle di auto e moto). Allora perché ad alcuni caselli autostradali veniva segnalato come mezzo di classe B, quella dei furgoni, dei camper, dei pullman e dei camion?
Il problema dell'altezza del Multivan
"Mi sono recato a un Punto blu e mi hanno spiegato che i caselli hanno un sistema di telemetria che, calcolando l’altezza all’asse anteriore (superiore o inferiore a un metro e trenta centimetri), stabilisce la tua classe - ha spiegato Moraschi - La mia Wolkswagen Multivan misura un metro e ventisette. Il problema è che quando sono carico il muso si alza, superando il metro e trenta, mentre quando sono scarico o quando arrivo al casello in frenata si abbassa. Da qui le due classi sulle fatture. Ho subito contattato Autostrade e mi hanno riconosciuto la classe A, quindi d’ora in avanti mi verrà sempre calcolata quella, legata alla targa del mio veicolo".
L'invito del taxista: "State attenti alle fatture"
E tutte le volte che Moraschi ha pagato la fattura con le tratte calcolate come se fosse stato in classe B? "Ho chiesto un rimborso, ma per il momento non mi hanno risposto - ha concluso - Non si tratta di chissà quanti soldi, ma se in Italia ci sono tanti altri che, come me, non si sono mai accorti di questo problema, si fa presto a moltiplicare. Dovrebbero avvisare gli utenti, invece di far pagare di più finché uno non si accorge. Mi piacerebbe sapere se ci sono altri nella mia stessa situazione, per capire se fosse possibile intraprendere una class action".