Il sogno dell'Aido diventa realtà: l'Efod è pronta a muovere i primi passi
Nata da un'idea delle sezioni di Coccaglio e di Brescia, la Federazione Europea dei donatori di organi mercoledì diventerà ufficiale con al firma dello statuto.
L'Efod (Federazione europea dei donatori di organi) nascerà mercoledì. "Lo statuto è pronto, bastano solo due paesi che lo sottoscrivano e questa realtà sarà ufficiale", ha spiegato Angelo Patti, presidente Eurita e già segretario di Atelier Europeo, che assieme alla presidente nazionale Aido Flavia Petrin, a alla presidente del provinciale di Brescia Vittoria Mensi, ai referenti Rosaria Prandini e Lino Lovo (volto dell'Aido Coccaglio) e alla portavoce di Efod Renata Lovo il 18 maggio sarà a Bruxelles per posare la prima pietra di questo ambizioso progetto. La presenza di tante altre voci di altri paesi europei (parteciperanno, anche solo da remoto, rappresentanti delle realtà associative "analoghe" all'Aido di Ungheria, Cipro, Finlandia, Francia, Lettonia, Romania, Irlanda, Belgio, Estonia, Spagna e Polonia) fa ben sperare: che in calce al documenti ci siano due, tre, cinque firme, poco importerà. Perchè ne più ne meno, nella sede della rappresentanza della Regione Lombardia a Bruxelles, si farà la storia.
Che cos'è l'Efod?
Di Efod si era iniziato a parlare tre anni fa grazie a un'intuizione di Lovo, presidente dell'Aido di Coccaglio, e di Rosaria Prandini del gruppo provinciale: il 19 maggio 2019 si era svolto un incontro internazionale per sondare il terreno circa la costruzione di una Federazione Europea Donatori Organi con l'obiettivo di promuovere un confronto internazionale sulle problematiche della donazione di organi. "E' stato un percorso condiviso per realizzare questo sogno nel cassetto: la creazione di un luogo di pensiero, di studio e anche di promozione politica e valoriale della donazione in tutta Europa, uno strumento che possa gettare le basi per dare vita a un sistema di donazione di organi europeo che superi le differenze fra le varie nazioni - hanno commentato - Ci eravamo dati 5 anni di tempo, ce ne abbiamo messi molto meno: è la cosa più importante, che per noi è una vittoria enorme, è il fatto di aver coinvolto in modo concreta i ragazzi, mettendoli in gioco e facendoli diventare protagonisti di questo importantissimo progetto".
Nel percorso che ha portato al tavolo di confronto di mercoledì sono stati coinvolti una trentina di giovani di Atelier Europeo, partner di Aido, che si sono occupati di individuare tutte le realtà che si occupano di donazioni e trapianti nei 27 paesi dell'Ue, per poi tradurre in italiano e in inglese le leggi sulla di ogni: tutte le informazioni sono a sul sito ufficiale dell'Efod, già consultabile al pubblico.
Gli obiettivi della Federazione
Il risultato di questo lavoro, per ora, è stato quello di raccogliere il maggior numero di informazioni, mettendo in luce le disomogeneità (ma anche i punti di incontro) fra le leggi dei diversi Paesi europei. Quanto agli obiettivi "verranno decisi in concerto dai referenti delle varie realtà che siedereanno nel Comitato dell'Efod - ha spiegato la presidente nazionale - E' vero che tutto questo percorso ha preso il via dell'Italia, ma non ci sembrava giusto che l'Italia decidesse da sè gli indirizzi della Federazione. Non vogliamo far e i padroni di casa: una volta che sarà nata verranno raccolte le istanze dei vari Paesi e si sceglierù su cosa puntare".
Questo non significa che le idee (e pure chiare) manchino. "Secondo noi, e così proporremo, si potrebbe partire dal potenziare il sistema delle donazione e dei trapianti delle nazioni che sono a un livello più basso, colmando le differenze legislative fra i vari Stati in materia, per poi far crescere il sistema in generale", ha continuato seguita da Patti. "Si vuole creare una sorta di telefono rosso che unisca tutti i presidenti nel portare avanti un'azione politica comune a favore del tema della donazione di organi, ma anche promuovere le attività di sensibilizzazione e di informazione senza le quali non si puà rafforzare questa azione".
In cammino da due anni, l'Efod mercoledì verrà ufficialmente alla luce. Quanti paesi firmeranno subito è un'incognita, "ma ci auguriamo che nell'arco di un paio d'anni tutti i 27 paesi abbiamo aderito e che abbiamo una sentinella all'interno della Federazione".