Il sogno del bosco anti puzza a Vighizzolo, per ora, rimane chiuso in un cassetto

Il sogno del bosco anti puzza a Vighizzolo, per ora, rimane chiuso in un cassetto
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Si era parlato non troppo tempo fa di una barriera vegetale in quel di Vighizzolo che potesse mitigare l’impatto odorigeno della zona che circonda l’Ate 43 soggetta e ripetute e incessanti molestie olfattive. In tanti avevano sostenuto il progetto di cui si erano fatti portavoce il comitato «Sos Terra» e il circolo «Legambiente Montichiari». Tra i sostenitori anche l’assessore all’Ambiente Mariachiara Soldini che si era impegnata, con gli ideatori del progetto, nella presentazione di un vero e proprio piano, già presentati pubblicamente.

Altrettanti gli entusiasmi che ora devono però placarsi. Sì, perché i proprietari dei terreni dove sarebbe dovuto nascere il bosco anti odori non sarebbero poi così favorevoli all’idea di dover cedere o affittare una porzione delle loro proprietà. Non fa niente che esperti del settore, professionisti, docenti universitari, oltre agli stessi ambientalisti si siano già largamente spesi, almeno verbalmente, anche in incontri pubblici a favore del progetto del rimboschimento. Tutti d’accordo sulla bontà del progetto, rimane quindi, al momento, il problema della collocazione.

Un problema non di poco conto, anzi di fondamentale importanza, che rischia di paralizzare un progetto, come quello del bosco anti odori, già ritenuto da tutti come più che meritevole, e far cadere tutto nel dimenticatoio.


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