Il relitto della fabbrica di bombe, a tre chilometri dal centro di Ghedi

Il relitto della fabbrica di bombe, a tre chilometri dal centro di Ghedi
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A tre chilometri dal centro ancora oggi giace l’inquietante relitto industriale dell’azienda che fabbricava bombe, impressa nella memoria di tutti i cittadini. Erano le 16.06 di una calda giornata d’agosto del 1996 quando i cittadini hanno avvertito un grosso boato. Alla Sei, Società esplosivi industriali, quel fatidico 23 agosto persero la vita i ghedesi Giuseppe Bignotti, 38 anni, Dario Cattina, 35 anni e il loro caporeparto, Franco Sentimenti, 41 anni, di Brescia, mentre lavoravano a un ordigno da caricare poi sui caccia-tornado dell'Aviazione militare. Tragedia sfiorata anche per altri tre operai che si salvarono solo grazie al sistema di sicurezza: Benedetto Mereghetti, 32 anni, Ermes Damiani, 52 anni e Alfredo Loffredo 33 anni, di Bagnolo Mella.

Per loro si temette il peggio ma all'arrivo dei soccorsi era chiaro che non avessero riportato ferite gravi, solo un forte choc. L’azienda allora contava 128 operai. La Sei Epc Italia venne fondata nel 1933 da una famiglia di industriali bresciani. La produzione era incentrata sul settore della difesa ma in seguito il business si orienta verso il settore degli esplosivi per uso civile. Nel 1967 entra a far parte del gruppo francese Epc e negli anni 70 crea la Sarda Esplosivi Industriali, concentrandosi ulteriormente nel campo della fabbricazione di esplosivi civili, utilizzati nel campo dell'estrazione, delle costruzioni e della demolizione, per poi cedere nel 2011 l’attività di produzione diretta diventando così una delle più importanti realtà di distribuzione e commercializzazione di servizi e di prodotti esplosivi.


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