Solidarietà

Il progetto "Bella anche in ospedale" è approdato anche a Manerbio

Lo storico progetto delle sedute di trucco dedicato a malate oncologiche promosso dall'associazione Esa è approdato anche a Manerbio

Il progetto "Bella anche in ospedale" è approdato anche a Manerbio
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Lo storico progetto delle sedute di trucco per malate oncologiche è promosso dall'associazione Esa.

 "Bella anche in ospedale" è approdato anche a Manerbio

"Bella anche in Ospedale", il trucco c’è: aiuta e piace. Lo storico progetto delle sedute di trucco per malate oncologiche promosso dall'associazione Esa Odv è approdato anche a Manerbio. Lunedì 28 ottobre 2024 partirà il primo incontro ed è già sold out, ma ne seguiranno altri periodicamente. L’idea di poter partecipare a un laboratorio di trucco gratuito condotto da estetiste professioniste, in questo caso volontarie all’interno dell’associazione Esa (Educazione alla salute attiva), è piaciuta moltissimo.
L’esperienza che le pazienti oncologiche vivranno non sarà solo finalizzata ad esaltare la propria femminilità, ad apprendere come valorizzare la propria immagine, dietro tutto questo c’è molto di più. C’è condivisione di diversi aspetti della propria vita o della malattia che si sta affrontando, c’è il confronto su esperienze vissute, ci sono amicizie che nascono e si consolidano. Gli incontri di due ore saranno solo l’inizio di un qualcosa di molto più grande.
Nella conferenza stampa dei giorni scorsi al polo oncologico si è percepito tutto questo anche grazie agli interventi delle autorità, ma ancor più delle testimoni che hanno in passato aderito a tale progetto.
"Grazie all’associazione Esa e alla presidente Nini Ferrari per aver dato la possibilità anche al presidio manerbiese di fare laboratori di trucco per le signore in cura oncologica. Il progetto non sta solo nel come truccarsi ma diventa sempre più un complemento al percorso di cura, a una umanizzazione della stessa – ha commentato la direttrice generale di Asst del Garda Roberta Chiesa –  Quello oncologico è un percorso difficoltoso, dove riconoscere sé stesse allo specchio spesso non è facile, il progetto Bella anche in ospedale diviene una sorta di incentivo per arrivare alla guarigione con più grinta. Grazie a Nini per quello che sta facendo da tempo con le diverse Asst del nostro territorio e, per aver accolto anche la nostra richiesta con una risposta immediatissima, proponendo addirittura due progetti: questo, e uno che metteremo in campo più in là nel tempo".

Il progetto

Un sorriso ha anticipato l’emozione dell’intervento della presidente Ferrari. Un sorriso che ha accompagnato l’intera conferenza stampa e che Nini stessa ha ammesso quale frutto della sua grande emozione.
"Sono molto emozionata quando presento i progetti di Esa, in particolare Bella anche in ospedale, uno dei primi che l’associazione ha promosso. I feedback sono sempre estremamente positivi, al di là dall’aspetto estetico, non si tratta di un semplice ed effimero sollievo, al contrario: le testimonianze che le pazienti scrivono sul quaderno che poniamo sul tavolo a fine laboratorio lasciano emergere pensieri profondi e di grande importanza, soprattutto per il significato che oggi l’immagine ha nella vita di ciascuno di noi. In un percorso difficile e complesso come quello delle terapie oncologiche, percorso che in prima persona ho vissuto, il sentirsi un “pochino come prima” induce un senso di sicurezza, la voglia di intrattenere relazioni con l’esterno, ed evita ulteriori effetti collaterali durante le cure".
Nini ha anche sottolineato: "Le terapie sono importanti e fondamentali, a queste non ci si può sottrarre – ha proseguito – abbiamo un servizio sanitario nazionale avanzato e siamo tra i pochi Paesi al mondo ad averlo così universalistico, ma non può arrivare a tutto. Ecco perché di questi aspetti, altrettanto importanti, arriva il privato con dei progetti; si devono unire le forze, ci si deve rapportare. Sono felicissima di iniziare il progetto in questo Polo Oncologico molto bello e così accogliente, di poter concretizzare con la squadra di Esa un processo che trasformi il percorso delle pazienti in qualcosa di positivo".
E’ la responsabile del progetto Adele Aprile a presentare il laboratorio nato nel 2008 quasi per gioco. Lei arriva dal mondo della cosmesi e ha raccontato: "Il progetto è diventato un percorso utile da tanti altri punti di vista, ci si trucca insieme, miriamo con delle pochette di trucchi, fornite grazie ad aziende produttrici di grande qualità, a esaltare quello che di bello c’è in ogni viso. Proponiamo il trucco da giorno, quello della mattina come base ma, con qualche accortezza, mostriamo alle pazienti come farlo diventare anche un trucco da sera o da evento. Il progetto è stato studiato con una psico-oncologa".

Le testimonianze di chi l'ha vissuto

Coinvolgenti le testimonianze delle pazienti presenti. Moira sta affrontando il percorso oncologico da circa un anno e mezzo e ha raccontato come perdere i capelli per lei non sia stato un problema, ma si è resa conto di come sia bello valorizzarsi:
"Durante il laboratorio mi sono divertita tantissimo, prima non mi truccavo mai ora mi trucco valorizzandomi".
Al contrario, per Valentina, perdere i capelli è stato un problema ma frequentare il gruppo l’ha aiutata:
"Ho trovato molta accoglienza nel gruppo, nella vita sono estetista e ora ho messo a disposizione del progetto il mio supporto e il mio aiuto".
Un periodo difficile per Flora è stato superato grazie al gruppo che si è creato durante il laboratorio:
"Ho conosciuto il progetto tramite mia mamma, siamo tesserate ad Esa entrambe perché crediamo molto in questi e in altri progetti. Quando ho partecipato arrivavo da un crollo emotivo, non legato in modo diretto alla malattia. Quando ho deciso di regalarmi un giorno di coccole, con Bella anche in ospedale, nel mio caso ai Civili di Brescia. Il progetto mi ha fatta mettere in gioco e mi ha portata a cambiare aspetto, prima grigio e cupo. Il confronto con altre persone che stavano vivendo lo stesso percorso ed esperienze simili mi ha davvero aiutata, ora sostengo Esa in diversi progetti e ho aderito anche allo Yoga".
A fianco di Nini Ferrari, in Esa, anche una sua storica amica Silvia, che ha ritenuto i progetti così coinvolgenti da non potersi sottrarre alla richiesta di aiuto della presidente stessa, infatti collaborano da anni.

L'importanza di questo laboratorio

A sottolineare l’importanza dei rapporti tra privati e aziende ospedaliere pubbliche è stato anche Nicola Personeni medico componente della Brest Unit aziendale di Asst del Garda: "I reparti di oncologia e oncoematologia vogliono esprimere un grazie enorme a Esa. E’ vero il sistema sanitario nazionale italiano è veramente “super” se confrontato con altri sistemi, anche il nostro ha delle mancanze, ma non può arrivare a coprire tutte le necessità e tutte le richieste, ed è proprio qui, con questo ulteriore esempio di partnership che la collaborazione tra privati e ospedale pubblico funziona e a beneficiarne sono i pazienti e le pazienti".
La prima data, lunedì 28 ottobre, è già stata presa d’assalto con una entusiasmante partecipazione da parte delle pazienti dell’oncologia e dell’oncoematologia, a cui il progetto è principalmente rivolto: "Il mettersi allo specchio è uno dei lavori più difficili – ha sottolineato la dottoressa Enrica Ziliani – ma vivere questi momenti di leggerezza, nell’accezione più positiva del termine, è di grande aiuto e di grande sollievo".

Come aderire

E’ possibile rivolgersi, per far parte dei prossimi laboratori, al reparto di riferimento così da effettuare l’iscrizione. Ogni incontro è riservato a circa 8-10 pazienti, al termine del laboratorio viene regalata a ciascuna partecipante una pochette.
Un’esperienza questa che torna a concretizzarsi dopo una pregressa che il Covid aveva portato a spegnersi:
"Un progetto simile era stato fatto in passato con persone volontarie che vivevano vicino all’ospedale – ha spiegato Emanuela Marinello, Direttore Medico di Presidio di Manerbio – oltre a tornare attivo ora c’è la possibilità di farlo in un ambiente bello come la sala riunioni del secondo piano del polo oncologico. Grazie dunque ad Esa perché con voi si può ricominciare, portando le buone pratiche in modo evoluto".
La conferma che tutto questo "funziona" è stata data anche da Gloria Mainetti un’infermiera straordinaria che con grande umanità e sensibilità da 27anni lavora in oncologia nel presidio manerbiese:
"L’esperienza con le make up artist portata avanti in passato per circa tre edizioni aveva di gran lunga superato il concetto di auto-trucco facendo prevalere in quegli incontri e nei tempi a seguire valori come la coesione del gruppo, la voglia di stare insieme. Molte pazienti sono rimaste amiche, aderendo anche ad altre esperienze quale, ad esempio, il laboratorio di teatro e di danza. Tutto questo dà una grande forza. Grazie ad Esa per l’opportunità che ci state offrendo con questo progetto, così da riportare quel clima all’attivo".
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