Sport e inclusione

Il Karate Genocchio "adotta" due bambini ucraini

Due fratellini di Kiev ospiti a Rovato hanno iniziato a frequentare le lezioni del sodalizio: un modo per ritrovare un po' di normalità.

Il Karate Genocchio "adotta" due bambini ucraini
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di Stefania Vezzoli

Giocare, andare a scuola, fare sport, trovarsi con gli amici. Sono queste le cose normali che un bambino dovrebbe fare. Non certo nascondersi in un bunker per salvarsi dai bombardamenti, fuggire dal proprio Paese lasciandosi dietro di sé la propria casa, i propri affetti, spesso addirittura un pezzo della propria famiglia. A Tykhon e Tymofii, due fratellini di cinque e otto anni di Kiev, in Ucraina, è successo proprio questo. Sono dovuti scappare insieme alla madre, perché continuare a nascondersi non era più una vita, mentre il padre è stato costretto a rimanere in patria. Tramite conoscenze comuni, i due bambini sono arrivati a Rovato, ospiti da alcuni amici di famiglia. Qui sono al sicuro. Qui non scoppiano le bombe. Qui, se si passeggia per le strade, non regnano morte e distruzione. Eppure, per Tykhon e Tymofii non è facile comunque. La barriera linguistica crea un ostacolo non indifferente. In Franciacorta non hanno amici, non hanno punti di riferimento, e soprattutto non hanno il loro papà. A regalare un po’ di normalità a questi due fratelli ci ha provato la società Karate Genocchio, che ha aperto le sue porte ai due bimbi.

Il Karate Genocchio "adotta" due bambini ucraini

Come ha raccontato sulle pagine di Chiari Week (in edicola dall'8 aprile) il direttore tecnico Mauro Genocchio, i due fratellini hanno iniziato a seguire le lezioni della società rovatese. "Tykhon e Tymofii sono arrivati a Rovato a metà marzo, dopo un viaggio in macchina durato due giorni - ha spiegato - Vivono nelle frazioni e sono ospiti da alcuni amici. Frequentavano già dei corsi di arti marziali in Ucraina e la loro mamma è venuta da noi nel tentativo di fare praticare loro uno sport, per aiutarli a ritrovare un po’ di normalità". L’intermediazione linguistica dell’iseana Anastasia Shumko, atleta del team Karate Genocchio, si è rivelata fondamentale per garantire a questi bambini la giusta accoglienza. "Anastasia è stata una preziosa risorsa - ha ammesso Mauro Genocchio - Lei è in Italia da quando ha cinque anni e ormai ha la cittadinanza, ma la sua famiglia è ucraina". Anastasia ha parlato a lungo con i due piccoli rifugiati e con la loro mamma, e ora Tykhon e Tymofii frequentano gli allenamenti del Karate Genocchio, si divertono con i loro coetanei e anche se non comprendono la lingua hanno ritrovato il piacere di praticare un’attività sportiva.

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