Covid-19

Il dramma dei professionisti dello street food

per loro non c’è ancora una data per l’apertura

Il dramma dei professionisti dello street food
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Per loro non c’è ancora una data per l’apertura. Voci parlano di marzo 2021 ma questa scelta avrebbe risvolti catastrofici per il settore

Il dramma dei professionisti dello street food

Gli assembramenti sono il loro pane quotidiano, le festività, le fiere e i weekend i loro leitmotiv, ognuno di noi in occasione di concerti o eventi ha fatto la coda per poter ottenere una loro prelibatezza, eppure con il Covid-19 sembrano dimenticati. Questo è il dramma dei professionisti dello street food.

La testimonianza

A raccontare quanto stanno vivendo è il verolese Marco Zanolini, 47enne mastro gelatiere noto in tutto il mondo per l’alta qualità dei suoi prodotti, le sue ricerche sugli ingredienti sempre pensati ad hoc e mai scontati, l’uomo che attraverso i suoi gusti affina quelli altri e fa vivere esperienze autentiche; comunemente inquadrato come «ambulante» con licenza di tipo «B».

Proprio per persone come Marco e i suoi colleghi, il Coronavirus è stato devastante a livello economico e professionale. Investimenti in cantiere per il 2020 andati in fumo, le provviste per l’attività sono diventate regali per chi era meno fortunato, perché si sa gli ingredienti, soprattutto quando si parla di cibo, non si conservano a lungo.

“Siamo stati fermati subito, dovevamo concludere un evento di settore ma non è stato possibile, da fine febbraio non siamo ancora tornati in strada e chissà quando sarà possibile ritornarci, si ipotizza marzo 2021 – ha spiegato il gelatiere che dal 1991 si perfeziona quotidianamente nello stile di vita biologico e nei prodotti naturali al 100 per cento e condivide la sua conoscenza anche all’estero, negli Stati Uniti prima, e ora in Oriente – Per molti di noi significherebbe chiusura certa. I rappresentanti dell’associazione Street Food Italia hanno fatto un appello al Governo, a inizio aprile, che snocciolava passo dopo passo le difficoltà per cui noi ambulanti del cibo non siamo per nulla tutelati. Inoltre, si sottolineava che nonostante il reddito è zero le spese continuano ad esistere. Personalmente ho scritto alla Meloni e non escludo di scrivere anche ad altri”.

Nell’appello dell’associazione al presidente del Consiglio vengono chieste misure economiche di sostegno di cui al momento nessuno si sta occupando.

Il futuro

Anche Marco Zanolini guarda al futuro con timore, ma sta cercando di reinventarsi investendo tutti i suoi risparmi. A lui sono venute meno le sessioni formative all’estero “nel mio caso non posso fare le lezioni online, i miei allievi non possono assaggiare”, è mancata la partecipazione ad eventi, e soprattutto la copertura delle spese anticipate per l’approvvigionamento di materie prime che nei mesi scorsi aveva comunque fatto.

Nel cassetto in fase di realizzazione a piccoli passi un agrifood a chilometro zero presso la cascina Campagnola a Verolanuova: la “Curandeira”, ossia la guaritrice, colei che curava grazie a ciò che trovava in natura. Mentre la sua meravigliosa sfera su gomma, gioia e tripudio di gusto per grandi e piccini, resterà al momento parcheggiata.

Zanolini crede molto nelle proprietà terapeutiche del buon cibo, e molto spesso il suo gelato è stato considerato nutraceutico, la cantante Elisa Toffoli ha un gusto tutto per sé, per curare le corde vocali e allietare le papille gustative, creato proprio da Zanolini. Ora, il mastro, chiede allo Stato una cura a questa sofferenza di categoria.

Marianna Baldo

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