Pontoglio

Il dottor Frigeni deve andare in pensione... per colpa della legge

Il medico, uno di quelli da definire davvero «di famiglia» ha raggiunto l’età massima per esercitare

Il dottor Frigeni deve andare in pensione... per colpa della legge
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Esercita la professione a Pontoglio da 43 anni. Dall’1 marzo del 1970, per essere precisi. Non ha alcuna intenzione di fermarsi e, fosse per lui, in pensione non ci andrebbe ancora.

Il dottor Frigeni deve andare in pensione... per colpa della legge

La legge, però, vuole che una volta raggiunta la soglia dei 70 anni i medici di base smettano di esercitare la professione, anche in un momento dove ce ne sono sempre meno. Lui è il dottor Roberto Frigeni, che compirà gli anni il 18 febbraio, ma che dal 15 non sarà più operativo sul territorio di Pontoglio (e Palazzolo) e lascerà il suo studio di vicolo Quarterazzo. Un vero e proprio «medico di famiglia» che in questi lunghi anni ha visto crescere i suoi pazienti, li ha curati passo passo e che, adesso, non vorrebbe lasciare. O almeno, non per i prossimi due anni, lasso di tempo in cui, se dovesse passare l’emendamento inserito all’intero del decreto Milleproroghe, potrebbe continuare a esercitare.

Devo fare quanto indicato dalla direttiva di Ats e, dunque, andare in pensione. Speravo davvero di poter rimanere ancora due anni perché me la sento e sono ancora in grado di lavorare. A dicembre, però, l’emendamento non è passato e, anche se è stato ripresentato a gennaio, non se n’è più saputo nulla. Se mai dovesse cambiare qualcosa, magari con un ripescaggio potrei tornare, ma non sono fiducioso, purtroppo. Sono demoralizzato.

Parole pronunciate non senza un velo di tristezza da parte di chi per una vita intera si è preso cura della comunità. Originario di Palazzolo, Frigeni ha al momento sui 1.600 pazienti che potranno scegliere tra gli altri medici presenti nell’ambito territoriale di Palazzolo - Pontoglio oppure fare affidamento alla dottoressa Miriam Di Noto che, dallo stesso giorno, inizierà l’attività convenzionale in qualità di titolare.

I pazienti vedranno l’arrivo di un sostituto. Ma in un momento del genere, dove la carenza di medici di medicina generale è così evidente, certamente sarei potuto restare. Ho svolto il mio lavoro con passione e dedizione e mi dispiace molto dovermene andare. Colgo, infatti, l’occasione per ringraziare tutti i pazienti che ho avuto in questi anni. Ormai, così come loro con me, li considero di famiglia.

Anche durante il Covid, infatti, Frigeni non ha mai fatto mancare il suo contributo ed è stato l’unico a continuare con le visite in presenza, lavorando praticamente tutto il giorno.

Non sono un folle. Non ero stato bene nel mese precedente all’inizio della pandemia e sono certo che fosse Covid. Avevo dunque degli anticorpi, ma credo che probabilmente lo avrei fatto lo stesso per non lasciare da sole le persone in difficoltà. I miei pazienti mi mancheranno molto.

Il ringraziamento di cittadini e Amministrazione

E i cittadini, allo stesso modo, sono davvero dispiaciuti per il fatto che debba lasciare. Anche l’Amministrazione si è mossa con gli organi competenti per fare in modo che potesse rimanere, ma a nulla sono valsi i tentativi.

Ringraziamo il dottor Frigeni per il servizio prestato nel nostro Comune e per essere stato in tutti questi anni il grande professionista che è. Lo ringraziamo per essersi preso cura della salute e del benessere di tanti cittadini che lo portano nel cuore e rivolgeranno a lui un pensiero sempre grato e colmo di stima.

Queste le parole dell'assessore Vittoria Ferrari a nome di tutta la Giunta.

La pergamena del ComuneE’ ancora appesa nel suo studio di vicolo Quarterazzo.

A giugno del 2021, l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessandro Seghezzi aveva consegnato al dottor Roberto Frigeni una pergamena "per la sensibilità, la dedizione, la professionalità, lo spirito di servizio, dimostrato nei tanti anni di presenza nella comunità pontogliese, qualità dimostratesi distintive specialmente durante il periodo pandemico".

Nel periodo della pandemia, ma anche in tutti gli anni di lavoro svolti per la comunità, il dottor Frigeni ha lavorato con attenzione e dedizione, "prendendosi cura di chiunque ne ha avuto bisogno senza mai tirarsi indietro", aveva ribadito il primo cittadino Seghezzi durante la cerimonia nella sala consiliare del Comune che aveva visto anche il conferimento del Ponte d’Oro all’instancabile volontario Germano Mossali.

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