Pontevico

Il Dojo gareggia ai Mondiali di Karate a Tokyo

Sono dieci gli atleti selezionati per partecipare a questa grande manifestazione sportiva proprio nell’anno in cui è organizzata in Giappone

Il Dojo gareggia ai Mondiali di Karate a Tokyo
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E’ iniziato il sogno per dieci atleti dell’asd Il Dojo che ora non si risparmieranno sul tatami in vista della competizione mondiale.

Il mondiale di karate a Tokyo

Camilla Tomaselli, Francesca Ongari, Letizia Bosio, Alba Opizzi, Luca Favagrossa, Kevin Gatti, Ankit Pal, Gabriele Zecchinel, Filippo Fortunato e Francesco Carnevali sono stati selezionati per competere al Campionato mondiale di karate che si svolgerà a luglio niente meno che a Tokyo. Una prova importante, una conferma significativa, ma ancor di più un sogno che si realizza. Del resto il maestro Giampaolo Ghizzardi, direttore tecnico del Dojo, ha insegnato loro proprio questo: non solo le tecniche di karate, non solo kata e kumite, ma a tirare fuori i sogni dal cassetto, a credere in se stessi, ad abbracciare il proprio talento ma ancora di più i proprio difetti e lavorare su di essi con costanza ed impegno perché i risultati non sempre si vedono subito, a volte serve tempo, ma quando arrivano sono risultati notevoli. Notevoli come la partecipazione ai Mondiali. Tutti giovani sotto i 30 anni, alcuni giovanissimi con i loro 17 anni, tutti pronti a dare il meglio di se, del resto come hanno sempre fatto. "Quest’avventura racconta di come superare i limiti e raggiungere i sogni che sembrano impossibili - ha dichiarato il maestro Ghizzardi - Da bambino il mio era di partecipare ad un allenamento della Nazionale, alla fine ci sono entrato in Nazionale e ho collezionato 6 titoli europei e un terzo posto al Mondiale (Ghizzardi ha conquistato 54 podi nella sua carriera n.d.r.) Questi ragazzi realizzeranno il loro sogno". Un sogno che parte da lontano, da lunghe sessioni di allenamenti magari rinunciando alle serate con gli amici, da riuscire a conciliare studio e lavoro con l’impegno sul tatami, senza dimenticare l’investimento economico, fare gare e trasferte costa e gli sport di nicchia come le arti marziali non riescono ad ottenere sponsor con facilità.
Proprio per questo il Dojo sta cercando di aiutare gli atleti, le cui famiglie si fanno interamente carico dei costi della trasferta nel paese del sol levante, e per fare questo è alla ricerca di sponsor che possano aiutare.
Nel frattempo i ragazzi hanno intensificato il loro impegno e con il sorriso sulle labbra non perdono occasioni per allenarsi e "testarsi" in diverse competizioni.

I ragazzi del Dojo

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Gabriele, Ankit e Filippo hanno 17 anni, studiano all’Istituto tecnico, Filippo al liceo Scientifico, e per loro questa è una grande emozione: «Sarà un esperienza che ci farà crescere, facendoci provare emozioni mai provate prima d'ora». Letizia, 21 anni, impiegata, è cresciuta sul tatami, mamma, papà e fratello sono tutti appassionati di arti marziali, non poteva proprio perdersi questa avventura. "Sono molto contenta: questa è una cosa che tutti dovrebbero sperimentare, fare uno sport e riuscire a gareggiare nel paese in cui è nato penso che sia un’esperienza da vivere", ha dichiarato. Kevin e Luca sono agonisti di lungo corso avvezzi a competizioni nazionali ed europee e questa esperienza davvero non poteva mancare nei loro curricula. "Gareggiare in Giappone non lo avevo nemmeno preso in considerazione - ha spiegato Luca, 27 anni laureato in Scienze alimentari - Per me è un onore poter fare karate dove è nato, questa opportunità mi da’ un’energia indescrivibile per mettermi in gioco e dimostrare il mio livello insieme ai miei compagni e portare orgoglio e onore nella mia palestra dove sono nato e cresciuto e naturalmente all’Italia". Kevin, 25 anni, operaio, è quasi un predestinato, nipote del maestro Franco Gatti grande precursore del karate che ha letteralmente fatto crescere intere generazioni di marzialisti. "Venendo da una famiglia di karateka avere la possibilità di fare una gara in Giappone è la realizzazione di un sogno! Non mi sembra vero", ha sottolineato. Alba ha 17 anni studia al Liceo artistico e, nonostante la giovane età, ha le idee molto chiare: "Sono molto fiera e soprattutto grata di avere la possibilità di fare un’esperienza del genere. Indipendentemente dal risultato penso che sarà una gara formativa ed emozionante. La vedo quasi come la realizzazione di un sogno e come un punto di partenza per un grande miglioramento personale". Camilla e Francesca sono due veterane del tatami, rispettivamente 23 e 24 anni, di Calvisano e Castelletto di Leno, studentessa universitaria e personal trainer, unite da tanta voglia di vincere. "L’idea che tra meno di 6 mesi sarò a gareggiare nella patria del karate mi spinge a superare ogni mio limite - ha sottolineato Camilla - Sono 15 anni che faccio karate, di gare ne ho fatte tante ma nulla in confronto ad un mondiale a Tokyo, proprio dove il karate è nato". Le fa eco Francesca: "Questa gara rappresenta un importantissimo traguardo nella mia carriera agonistica, durante la quale avrò l’onore di poter gareggiare in quella che è la patria del karate. In questi ultimi mesi di preparazione darò il massimo negli allenamenti per arrivare a questa competizione al pieno della forma e dare il meglio di me".
A chiudere la lunga lista di atleti Francesco, 17 anni studenti all’Istituto tecnico: "Spero di andare a fare una bella esperienza, portare a casa un buon risultato e migliorare il mio bagaglio culturale, sono contento di fare tutto questo con i miei compagni".

Il viaggio è iniziato

L’avventura dei giovani karateki del Dojo è iniziato, ma forse nemmeno loro se ne sono resi conto. "Questi ragazzi vivranno un viaggio incredibile - ha concluso il maestro Ghizzardi - Il viaggio sono tutti questi mesi di preparazione, allenamenti, emozioni, gare test, fatica, piccoli infortuni, momenti in cui non ce la faranno più, momenti in cui si divertiranno tantissimo, rideranno e faticheranno assieme. Proprio questo sarà il grande viaggio che faranno, non tanto i chilometri che ci sono tra l’Italia e il Giappone, ma questi mesi di lavoro intenso ed emozionate che sicuramente non dimenticheranno mai più".