Rovato

Il Convento dell’Annunciata diventa la casa delle meraviglie

Con la prima edizione di "Come in famiglia – Vittorio e Mariella Day" ha aperto le sue porte con tante iniziative

Il Convento dell’Annunciata diventa la casa delle meraviglie

Il Convento della Santissima Annunciata non è un luogo come tutti gli altri. La sua collocazione, sulla sommità del Monte Orfano, la vista mozzafiato che si può ammirare dai loggiati, il fascino elegante delle sue sale, la spiritualità che si respira in ogni ambiente hanno contribuito nei secoli a farne uno spazio privilegiato, un posto del cuore per la comunità. Dal 2018 i Frati Servi di Maria ne avevano affidato la gestione alla Fondazione Vittorio e Mariella Moretti, che dunque da sette anni se ne prende amorevolmente cura, prestando attenzione alla struttura architettonica, al vigneto e anche alla sua promozione attraverso iniziative culturali. Quello che è successo sabato 4 ottobre, però, è un evento senza precedenti: con la prima edizione di “Come in famiglia – Vittorio e Mariella Day”, il Convento ha infatti riaperto le porte al pubblico offrendo proposte gratuite fortemente arricchenti, esperienze vissute con partecipazione e straordinaria intensità.

Il Convento dell’Annunciata diventa la casa delle meraviglie

In programma ci sono state visite guidate, tour in bicicletta elettrica, camminate, laboratori artistici e di decorazione floreale, letture, sessioni di meditazione, mostre e momenti musicali, dalle note del flauto Bansuri di Linus Lunquist al coro polifonico Galium che ha impreziosito la Messa, per concludere la giornata con l’apericena con Splendido Splendente. Apprezzatissimi anche gli angoli tematici, a cominciare dai giochi di una volta di nonno Mauro, tutti realizzati a mano, che hanno trasformato il chiostro in uno spazio di interazione capace di coinvolgere grandi e piccoli. Classe 1955, bedizzoles Doc, nonno Mauro ha cominciato a costruire giochi dopo la nascita del nipotino Alessandro: un’attività che ha appassionato anche il figlio Daniele, per il quale si è trasformata in un vero e proprio lavoro. Lezioni didattiche nelle scuole (montessoriane e non), eventi privati, feste di paese: i giochi piacciono a tutti e sono richiestissimi tutto l’anno. “Siamo partiti da una dimostrazione al Mulino storico – hanno raccontato – Nel 2023 abbiamo partecipato a 18 eventi, che sono diventati 60 nel 2024 e ancora di più quest’anno. Il più lontano? Un matrimonio in Abruzzo!”. Dalla pesca alla groviera, dal flipper al canestro, tutti i giochi sono in legno, minuziosamente realizzati, e sono un invito aperto al confronto tra generazioni. Uno spirito che ben si è sposato con la manifestazione “Come in famiglia”, che ha saputo armoniosamente unire solidarietà, formazione, arte e sostenibilità.

L’azienda agricola Iside di Sulzano, ad esempio, ha portato un esempio di agricoltura biologica rigenerativa, che rispetta la terra e guarda anche al risvolto sociale, con progetti in natura per i bambini. Interessante anche il corner di Altrove che indaga nuovi modi di abitare in provincia, ma l’evento è stato anche un’occasione per scoprire, oltre alla storia del Convento, anche l’operazione di recupero accurato effettuata dalla famiglia Moretti per realizzare delle meravigliose suite, nelle quali i mobili originali si affiancano ad arredi moderni. “Le camere non sono molte ma gli ospiti sperimentano la stessa armonia con la natura che i frati respiravano nel Convento”, ha illustrato Lucia Zanotti di Iseo Guide. Coinvolgente poi la testimonianza dell’artista erbuschese Tina Moretti, che oltre ad allestire una mostra ha spiegato le opere collocate sul loggiato superiore, realizzate recuperando i portoni del Convento. “E’ difficile superare l’ostacolo, per raggiungere l’assoluto – ha spiegato l’artista – Tutti abbiamo storie di dolore, ma se riusciamo a mettere delle bende dorate, possiamo sopravvivere nella speranza”. Insomma, stimoli diversi ma tutti ugualmente inebrianti hanno scandito una giornata speciale, in cui il Convento sembrava davvero una grande casa delle meraviglie, capace di accogliere tutti.

La cultura del vino e l’opera delle abbazie: il convegno

“La cultura del vino e l’identità dei territori: l’opera delle abbazie”: era questo il titolo del convegno ospitato sabato mattina al Convento della Santissima Annunciata di Franciacorta. L’iniziativa, organizzata da Vini d’Abbazia, ha ricevuto il patrocinio della Fondazione Italia Patria della Bellezza e si è aperta con un videomessaggio del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha innanzitutto elogiato l’opera inestimabile di frati e monaci, rivolgendo poi un pensiero speciale a “due cari amici: Renzo Cotarella e il cavaliere del lavoro Vittorio Moretti, perché sono da sempre sostenitori del vino e ovviamente protagonisti di un nostro prodotto eccezionale che hanno garantito in termini di qualità e anche di promozione in Italia e all’estero. Siamo davvero orgogliosi di voi”. Il ministro ha sottolineato l’investimento del Governo Meloni sull’agricoltura “come elemento centrale, settore primario, primo elemento per garantire benessere in termini di produttività, di lavoro, ma anche di qualità della vita”. Il tutto con particolare attenzione alla filiera vitivinicola che nell’export vale 8 miliardi: “Siamo per produzione la prima nazione del mondo, la seconda per valore. Dobbiamo lavorare proprio su questi nostri punti di forza e anche le nostre abbazie, i conventi, i luoghi in cui mani sapienti nei secoli hanno preservato, difeso, valorizzato la nostra cultura, ci hanno trasmesso tante capacità tecniche, innovazioni”.

Il dibattito, moderato dal giornalista Rai Rocco Tolfa, è stato un momento di riflessione profonda e intrisa di valenza simbolica: un’occasione di confronto tra religiosi, produttori, enologi, storici e rappresentanti delle istituzioni, in un luogo che dal 2018 è stato affidato dall’Ordine dei Servi di Maria alla Fondazione Vittorio e Mariella Moretti. I saluti di benvenuto sono stati affidati al sindaco di Rovato Tiziano Belotti, che ha ringraziato “l’imprenditore illuminato Vittorio Moretti”, ricordando tra le tante sue felici intuizioni quella di portare in Franciacorta lo chef Gualtiero Marchesi: “Si è preso in carico questo edificio, bisogna avere coraggio”, ha evidenziato, citando poi un estratto del libro di Michela Faustini dedicato al convento, definito un “luogo dello spirito”. Valentina Moretti, la figlia terzogenita di Vittorio, ha ricordato le finalità della Fondazione e della giornata, nata per riportare le persone a stare insieme in modo autentico, come una volta, e nella quale l’edificio sacro diventa casa, come in famiglia. “Il Convento della Santissima Annunciata rappresenta un ideale di armonia tra vita e lavoro, quasi uno stile di vita, che ho sempre cercato nel mio percorso – ha proseguito il padre Vittorio – Oggi, con la nostra Fondazione, ci prendiamo cura di questo luogo e ci impegniamo a realizzare iniziative come queste, che dedichiamo al territorio e alle famiglie e che servono a riflettere sul passato e a ripartire dalle nostre radici per trovare un nuovo senso di unione”.

Tra gli interventi spicca quello di Renzo Cotarella, amministratore delegato di Marchesi Antinori (Firenze), che ha condiviso l’esperienza di Badia a Passignano dove, nel 1983, fu ritrovata “una vite millenaria, simbolo di una vocazione che attraversa i secoli”. Ecco gli altri illustri ospiti: Werner Waldboth, direttore Sales & Marketing dell’Abbazia di Novacella (Bolzano), fondata nel 1142; Manfred Bernard, enologo e direttore della Cantina Convento Muri-Gries (Bolzano); padre Stefano Visintin dell’Abbazia di Praglia (Padova); don Andrea Santus dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore (Siena); fratel Michele Badino del Monastero di Bose; Attilio Scienza, professore ordinario di Viticoltura all’Università di Milano; padre Luigi Cavagna del Convento francescano di Rodengo Saiano, rettore dell’Accademia Symposium.

La galleria fotografica