"Il Comune paghi i tamponi a chi è in difficoltà": la proposta dell'opposizione
La capogruppo di Capriolo Cambia, Sara Cavalleri, ha alzato la voce su un tema già affrontato in Consiglio.

Tamponi alle famiglie in difficoltà: la capogruppo di Capriolo Cambia Sara Cavalleri, tenuto conto dell’aumento dei contagi, ha alzato di nuovo la voce.
"Il Comune paghi i tamponi a chi è in difficoltà": la proposta dell'opposizione
Quest’estate il Consiglio comunale aveva votato all’unanimità una mozione, presentata dall’opposizione, in merito all’apertura di un bando fino all’importo massimo di 10mila euro, "a sostegno dei nuclei famigliari e individui in difficoltà, al fine di coprire totalmente la spesa del tampone rapido presso la farmacia comunale fino a un massimo di due tamponi per individuo nel corso del 2021".
Ma a oggi nulla di tutto questo è stato fatto e in occasione dell’ultimo Consiglio comunale il sindaco Luigi Vezzoli aveva ribadito che per legge non si poteva intervenire e che non trovava giusto pagare il tampone ai non vaccinati. Una presa di posizione sicuramente legittima, ma, come sottolineato da Cavalleri, oggi la situazione è cambiata.
Il nuovo Decreto legge ad esempio prevede, in caso di contatto con un positivo, che coloro che hanno il booster o doppia dose da meno di 4 mesi, esclusa la quarantena, possano uscire di casa con mascherina Ffp2 in caso siano asintomatici. Non solo, è previsto un periodo di autosorveglianza di 5 giorni nei quali va fatto un test antigenico rapido o molecolare alla prima comparsa di sintomi. Se ancora sintomatici, il tampone va ripetuto nei 5 giorni successivi alla data dell’ultimo contatto. "Queste regole dimostrano che il tampone è ancora uno strumento necessario e utile, che in alcun caso è stato sorpassato dal Green Pass e smentiscono la tesi fornita dal sindaco», ha spiegato la Cavalleri, che ha parlato di "Amministrazione miope" su questo tema.
La capogruppo di Capriolo Cambia ha polemizzato anche con i consiglieri di maggioranza: "Avete scelto inopinatamente di non dare esecuzione alla mozione. E vi ricordo che il bando non voleva modificare il prezzo dello screening, ma dare una contribuzione indirizzata a soggetti che più di altri subiscono gli effetti della situazione pandemica. Perché i dipendenti possono averli pagati dal Comune e i cittadini in difficoltà no, se l’obiettivo è di accrescere la capacità di contrasto della diffusione del virus?".
La Cavalleri, dunque, ha chiesto che venga data esecuzione alla mozione. Ma per ora il primo cittadino ha preferito prendere tempo: "Non chiudiamo la porta in faccia a nessuno, ma ci sono molti aspetti da valutare e non sono semplici. Bisognerebbe capire chi sono le persone in difficoltà e se sono state vaccinate. Perché lo ripeto, non è giusto pagare il tampone a chi ha scelto di non vaccinarsi".