«Il Comune non solo non riceverà più il credito di 789mila euro, ma dovrà sborsarne quasi 300mila»
Caso piscina - La minoranza furibonda, amareggiata e preoccupata per l’esito dell’arbitrato
«Il Comune non solo non riceverà più il credito di 789mila euro, ma dovrà sborsarne quasi 300mila»: il gruppo di opposizione Bagnolo Aperta sul caso piscina
Caso piscina
Da tempo i bagnolesi, e in particolar modo il gruppo di minoranza Bagnolo Aperta, si chiedevano se c'erano novità attorno alla situazione della piscina, che da anni ormai è oggetto di discussioni e polemiche. E purtroppo le novità, per usare un eufemismo, non sono per nulla buone, come riporta il gruppo di minoranza.
Opposizione
«Siamo al capolinea. La vicenda della piscina di Bagnolo Mella ha avuto una conclusione che va oltre le più fosche previsioni – le parole dei consiglieri di Bagnolo Aperta - Come opposizione siamo furibondi, amareggiati e preoccupati per tutto quello che è successo. Il Comune doveva ricevere dal vecchio gestore Aqvasport la somma di 630.000 euro più gli interessi per il pagamento della fidejussione bancaria. Somma accertata e riconosciuta per complessivi 789.346,85 euro. Ma invece di prenderli il Municipio dovrà dare i soldi in quanto, grazie alla condotta sconsiderata degli amministratori comunali, il Comune di Bagnolo Mella è stato condannato a pagare all’ex gestore 1.085.501,55 euro a causa di un indebito vantaggio ed un ingiustificato arricchimento. In sostanza si sarebbe impossessato della piscina senza averne alcun titolo e danneggiando il proprietario della stessa. Più volte l’opposizione aveva suggerito all’Amministrazione di tentare la via dell’accordo, ma la maggioranza si è sempre rifiutata».
«L’ostinata volontà diportare avanti uno scontro col gestore, a fini politico-propagandistici, ha portato il comune a perdere il credito da 789.346,85 euro, a dover pagare gli ulteriori 296.154,70 euro e ulteriori 20.000 euro di spese legali in quanto parte non vincitrice, a pagare le perizie finali, a sobbarcarsi spese legali e di arbitrato per oltre 200.000 euro - ha aggiunto l'opposizione - Se poi contiamo il fatto che servono oltre 400.000 euro per ripristinare l’agibilità della piscina che è chiusa ormai da tempo... ma a cosa è servito?»
Comune
Dall’Albo Pretorio del Comune si evince che è stato dato incaricato all’avvocato Domenico Bezzi per l’impugnazione del lodo arbitrale innanzi alla Corte d’Appello di Brescia. La «partita» non è ancora conclusa e anzi il Comune cercherà di difendere le proprie ragioni.