Il Comune nega il patrocinio alla presentazione del libro antifascista

Polemica a Rovato sul volume scritto dal giornalista Federico Gervasoni.

Il Comune nega il patrocinio alla presentazione del libro antifascista
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Può la presentazione di un libro innescare una polemica? Il fatto avvenuto a Rovato dimostra che non è così difficile far esplodere un caso politico, soprattutto quando all'orizzonte ci sono le elezioni Amministrative. E così il diniego del Comune (guidato dalla Lega) a concedere il patrocinio alla presentazione dell'inchiesta sul neofascismo bresciano del giornalista Federico Gervasoni ha innescato un vortice di critiche.

Il Comune nega il patrocinio

Tutto è cominciato con la richiesta dell'associazione Iperuranio - Il mondo delle idee, di organizzare una serata di presentazione del libro "Il cuore nero della città" nella sala del Pianoforte del Municipio. Evento che il Comune avrebbe autorizzato solo con la presenza di un moderatore e di un contraddittorio. Al rifiuto dell'autore l'Amministrazione rovatese ha quindi risposto di spostare l'evento nella sala studio della biblioteca (peraltro gestita dalla stessa associazione). La disponibilità della sala parrocchiale Zenucchini, più capiente, ha indotto gli organizzatori a preferirla ad altre location. E' quindi scattata la richiesta del patrocinio comunale, negato dalla Giunta.

Un caso politico

L'associazione Iperuranio ha utilizzato i social per dare la propria versione dell'accaduto, ritenuto grave perché "il fascismo non è politica, è un reato previsto dalla Costituzione". Per l'Amministrazione comunale, però, la ricostruzione fatta non è veritiera e la vicenda è stata "strumentalizzata" per portare avanti una "polemica gratuita". L'approfondimento, con le diverse posizioni sull'argomento, sul prossimo numero di Chiari week, in edicola dal 24 gennaio.

Non è la prima volta

Non è la prima volta che l'inchiesta di Gervasoni, che svela l'esistenza a Brescia di un mondo attivo e vivo di gruppi, più o meno numerosi, che rivendicano e si richiamano a valori fondanti del fascismo, finisce al centro delle polemiche. E' successo a Pompiano, dove l'Amministrazione aveva negato l'uso della biblioteca (concedendo però un'altra sala) con la motivazione che "la politica deve restare fuori da un luogo di cultura". Il giovane giornalista è sotto sorveglianza e scortato dalla Digos agli eventi pubblici cui partecipa per le gravi minacce ricevute.

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