"Il cibo avvelenato per cani poteva uccidere una bimba"

"Il cibo avvelenato per cani poteva uccidere una bimba"
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Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di un cittadino:

Ci troviamo a Castenedolo, zona centro sportivo e qualche delinquente, ha buttato del lumachicida nel giardino di una famiglia (come si può notare dalla foto) evidentemente con l’intenzione di ammazzare vigliaccamente il cagnolino di loro proprietà.

Quindi, con ogni probabilità si tratta di qualche vicino disturbato dai rumori del cucciolo. La cosa agghiacciante, è che la famiglia in questione, ha una bimba di otto mesi, che approfittando delle belle giornate, si appresta a fare le prime gattonate in giardino.

Allora mi chiedo, se come probabile, a gettare il veleno nel giardino è stato un vicino di casa, in quanto tale saprà che nel giardino non gironzola solo il cagnolino ma anche una bimba in tenera età. Non ha pensato che oltre ad ammazzare il cane c’è anche la possibilità di avvelenare la bimba?

Soprattutto, onde evitare le centinaia di segnalazioni di bocconi avvelenati in tutta la provincia, non sarebbe opportuno limitare la vendita di topicidi, lumachicidi, diserbanti e quant’altro che, se usato in modo scorretto, può diventare letale per animali ed umani? Se non altro obbligare i rivenditori autorizzati a tenere un registro di chi acquista questi veleni.


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