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Il centro prelievi chiude... di nuovo: "Stiamo organizzando un servizio a domicilio"

É la seconda volta nel giro di un anno, complice la carenza di personale da impiegare nella prestazione. L'Amministrazione ora corre ai ripari.

Il centro prelievi chiude... di nuovo: "Stiamo organizzando un servizio a domicilio"
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di Emma Crescenti

 

Il punto prelievi ha chiuso. Di nuovo. La storia si ripete a Rudiano, dove nel giro di un anno il servizio ha cessato, ripreso, per poi richiudere i battenti pochi mesi dopo nonostante «abbiamo messo a disposizione i locali del centro diurno e gratuitamente e ci siamo fatti carico delle utenze», hanno fatto sapere dall’Amministrazione, che però non ha perso tempo e si è messa subito all’opera per «tamponare» il disservizio.

Il centro prelievi chiude... di nuovo

Nel giugno 2021 la società Habilita, che si occupava del centro dal 2016, aveva annunciato l’impossibilità di continuare l’attività sul territorio.
Complice la difficoltà a reperire personale da impiegare per queste prestazioni in un momento in cui infermieri e altri operatori sanitari, già sotto organico, erano stati dirottati verso gli hub vaccinali o i centri per i tamponi anticovid.

Le porte erano rimaste serrate fino a ottobre, quando il gruppo Synlab era subentrato nella gestione del servizio alle medesime condizioni (locali in concessione gratuita, pulizia e utente a carico dell’ente comunale), ma anche stavolta non è stato il lieto fine. Da lunedì il centro prelievi ha chiuso di nuovo e le motivazioni non sono diverse. Le novità dettate dalla riforma della sanità, la carenza di personale acuità dall’emergenza epidemiologia, ma anche le scelte aziendali «dal momento che ci è stato detto che Rudiano, pur avendo i “numeri”, non è comunque strategico», hanno spiegato dal sindaco Alfredo Bonetti e il suo vice, Sara Oliari.

L’alternativa è il servizio a domicilio

"Dal momento in cui Synlab ci ha detto che non avrebbe continuato ci siamo subito attivati per cercare delle soluzioni - hanno continuato - Ovviamente come Comune non possiamo assumere infermieri e organizzare il servizio in autonomia, per questo abbiamo contattato una Cooperativa che possa occuparsi del servizio a domicilio per i cittadini più fragili, come gli anziani, che spesso non hanno mezzi per spostarsi». Il tutto con il supporto dei medici di base del territorio «che faranno da filtro per indicare le situazioni di bisogno. Speriamo però che un supporto arrivi anche dalla riforma e che anche le farmacie vengano autorizzate a svolgere questo servizio".

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