Il caso ex Iper Simply: i proprietari disertano l'incontro con la Prefettura
I sindacati richiedono un'azione decisa agli organi competenti
Nessuna schiarita per i sette dipendenti dell’ex IperSimply di Orzinuovi: riapertura ancora rimandata e pagamenti delle spettanze fermi a febbraio. Fisascat Cisl chiede l’intervento della Prefettura.
Il caso ex Iper Simply: pagamenti fermi e nessuna spiegazione
«L’azienda si nega da mesi al confronto e giovedì ha disertato anche la convocazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro - ha detto Liliana Peroni, di Fisascat Cisl provinciale - Per cui stiamo valutando, di concerto anche con l’Ispettorato stesso, tutte le possibili azioni a tutela dei lavoratori». La vertenza riguarda la tutela dei sette lavoratori dell’ex Iper Simply di Orzinuovi, rilevato nel giugno del 2021 dal Gruppo Effepi srl di Comacchio, nel ferrarese. La storia di questo punto vendita è legata alla crisi del Gruppo Auchan e al passaggio a Conad di quasi tutta l’attività commerciale. «Quasi – ha sottolineato Paolo Tempini, segretario generale della Fisascat Cisl – perché i supermercati a marchio Simply e Iper Simply hanno avuto altri percorsi. Come quello di Orzinuovi”. In origine i dipendenti erano 26, per i quali Margherita Distribuzione, nuova ragione sociale di tutte le attività che in Italia facevano capo ad Auchan, ottenne nel 2020 la cassa integrazione. Molti di loro hanno trovato poi un’altra occupazione, mentre 9 sono quelli che la nuova proprietà si è ritrovata come forza lavoro al momento dell’acquisizione. A quel punto il Gruppo Effepi ha fatto ricorso al FIS, il Fondo di Integrazione Salariale fino al 31 dicembre dello scorso anno. Da gennaio sono partiti altri ulteriori sei mesi di integrazione al reddito, con l’impegno dell’azienda ad anticipare le spettanze e la promessa dell’imminente riapertura. Sia gli impegni che la promessa non sono stati mantenuti. Ad oggi I lavoratori non hanno ancora ricevuto il pagamento delle spettanze del mese di marzo, aprile, maggio e giugno. «Continuiamo a ricevere rassicurazioni verbali da parte dell’azienda – ha detto Peroni – senza ottenere mai un atto formale. Una situazione insostenibile. Per questa ragione ci siamo rivolti alla Prefettura che con grande sensibilità si è subito adoperata per la convocazione dell’azienda. L’incontro però, convocato per giovedì, non c’è stato: l’avvocato che doveva rappresentare l’azienda ha infatti fatto sapere che è cambiato l’amministratore delegato del Gruppo Effepi e che “non essendo riuscito ad avere contatti con la nuova figura dirigenziale, di ritenere di non essere in possesso di valido mandato per rappresentare legittimamente l’azienda». Ma in Fisascat Cisl si fa presente che la pazienza è finita e che i dati sono desolanti: l’ammortizzatore scade il 2 luglio, l’azienda non ha voluto confrontarsi con la rappresentanza sindacale, ancora nulla è dato sapere sulla riapertura, il pagamento costantemente in ritardo, la mobilità difficile. «I lavoratori sono a disposizione per l’immediata ripresa del servizio alla scadenza del Fondo di Integrazione Salariale; in questo modo, se l’azienda non li dovesse impiegare, chiederemo retribuzione e contributi per ogni giorno di lavoro perso causa mancata riapertura del punto vendita». La Prefettura riconvocherà l’azienda.
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