lettera al direttore

Il canile di San Rocco finisce sotto accusa: la denuncia dei volontari

I volontari segnalano malfunzionamenti, introduzione di nuovi cani e condizioni inadeguate per gli animali

Il canile di San Rocco finisce sotto accusa: la denuncia dei volontari

Il Canile San Rocco di Calcinatello torna a interessare l’attenzione pubblica. La struttura privata e gestita da anni dalla titolare è tornata a far parlare di sè dopo alcune segnalazioni dei volontari che hanno evidenziato difficoltà organizzative e problemi strutturali, in parte legati anche ai cantieri dell’alta velocità nelle vicinanze, che rendono l’area più difficile da gestire.

Una vicenda complessa

Secondo i volontari, le criticità aggraverebbero le condizioni dei circa 180 cani ospitati. In passato la struttura era stata oggetto di controlli, e alcune parti risultano costruite senza regolare concessione, mentre altre non sarebbero pienamente adeguate a garantire il benessere animale secondo il regolamento regionale lombardo del 2017. I volontari lamentano inoltre difficoltà nelle adozioni e nell’operare liberamente all’interno della struttura, e segnalano che l’ordinanza comunale di febbraio 2025 che vieta l’ingresso di nuovi cani, non viene rispettata dalla titolare che gestisce la struttura.
Una vicenda che risulta da anni particolarmente complessa. Tutti i 180 cani sono intestati alla titolare, e al momento, anche fossero rilevate criticità, non è scontato che possano essere trasferiti al nuovo canile che sta per sorgere nei pressi della struttura attuale. Secondo i progetti di Cepav Due che si occupa di realizzare la nuova area, il nuovo impianto dovrebbe sostituire quello privato, ma sulla gestione c’è un grande interrogativo.

Per affidarne la gestione alla titolare del San Rocco, serve prima che quest’ultima costituisca formalmente un ente giuridico, un’associazione, come più volte suggerito dall’Amministrazione. Solo a quel punto, tramite una gara d’interesse, la gestione del nuovo canile potrebbe essere affidata alla neonata associazione, senza escludere che possano presentarsi però altre realtà del territorio, come gattili o altri canili.
ATS e la polizia locale, inviata dal sindaco, hanno già effettuato sopralluoghi nei mesi scorsi, proprio a causa delle frequenti segnalazioni, ma senza rilevare criticità tali da richiedere interventi drastici. La situazione resta delicata anche perchè se la struttura venisse messa sotto sequestro oggi, non è chiaro dove potrebbero essere ospitati i 180 cani, visto che il nuovo canile non sarà operativo per diversi mesi.


La lettera di denuncia dei volontari

«Siamo un gruppo di volontari che da tempo presta servizio presso il canile San Rocco di Calcinatello. Sentiamo il dovere morale di portare all’attenzione della cittadinanza e delle istituzioni la grave situazione in cui versano gli animali ospitati e la gestione della struttura. Il canile in questione ospita attualmente circa 180 cani. La struttura, già più volte oggetto di sequestri in passato, presenta ancora oggi irregolarità gravi: una parte è edificata in modo abusivo e l’altra risulta del tutto inadeguata a garantire condizioni dignitose agli animali. Ricordiamo che in Lombardia esiste un regolamento regionale del 2017 che stabilisce con chiarezza i requisiti strutturali e gestionali per i canili e i rifugi. Ebbene, il canile San Rocco non rispetta pressoché nessuna delle prescrizioni previste: i cani non accedono alle aree di sgambamento per i tempi minimi stabiliti; le adozioni vengono spesso ostacolate; i volontari che cercano di operare con spirito costruttivo vengono scoraggiati, e molti hanno già abbandonato la collaborazione. A ciò si aggiunge un fatto di estrema gravità: nonostante un’ordinanza comunale del febbraio 2025 vieti l’ingresso di nuovi cani, la gestione del canile continua a introdurne, anche provenienti dal Sud Italia tramite staffette».

«Alla luce di tutto questo, come volontari e cittadini ci chiediamo perché ATS e il Comune di Calcinato non intervengano in modo risolutivo nonostante la situazione sia nota da anni e quanto ancora dovranno attendere i cani ospitati in una struttura che non rispetta né la normativa regionale né i più elementari criteri di benessere animale. Non scriviamo queste righe per polemica, ma per senso di responsabilità verso gli animali che non hanno voce. Chiediamo che questa vicenda venga portata all’attenzione dell’opinione pubblica, affinché le istituzioni competenti si assumano finalmente il loro dovere di vigilanza e di tutela.
Ringraziamo la Redazione per l’attenzione e la disponibilità a dare spazio a una questione che riguarda non solo i volontari, ma l’intera comunità civile. Cordiali saluti. Un gruppo di volontari del canile San Rocco di Calcinatello».