Il Bistrot alla ricerca di un futuro: gli Stefanelli chiedono di passare il testimone
Il noto ristorante potrebbe chiudere senza un domani qualora non si facessero avanti nuovi acquirenti
Parlare di "fine" non è contemplato, ma è giunta l’ora di iniziare una nuova pagina di storia. Quella che prevede la pensione per gli storici titolari Nucci e Bruno Stefanelli, insieme alla sorella Donatella, e per lo storico ristorante clarense, il Bistrot della Filanda, situato in viale Mellini un nuovo inizio.
Il Bistrot alla ricerca di un futuro: gli Stefanelli chiedono di passare il testimone
Di acqua sotto i ponti, per restare in tema con la seriola che scorre vicina, ne è passata tanta. Il ristorante ha sempre saputo mantenersi a galla negli anni, offrendo piatti di qualità, mescolando tradizione e innovazione e, negli ultimi periodi, facendo anche della pizza una sua eccellenza, ma arriva un momento in cui diventa fisiologico metterci un punto.
E questo, dopo anni e anni di sacrifici e impegno, sarebbe davvero un peccato.
"A giugno la nostra attività, che negli anni ci ha dato tantissime soddisfazioni, ha compiuto 37 anni – ha spiegato Nucci Stefanelli – Per noi, però, è giunto il momento di voltare pagina, prenderci dello spazio personale e dedicarci alle nostre vite dopo anni trascorsi all’interno del locale. In quasi quarant’anni abbiamo sempre lavorato per restare al passo con i tempi, dato tutto quello che potevamo e fronteggiato ogni tipo di problema, ma è giusto andare in pensione. Il nostro desiderio, però, sarebbe quello di non abbassare la serranda per sempre ma di dare un futuro all’attività".
Le idee, in tal senso, di certo non mancano.
«Il sogno sarebbe quello di vendere, ma andrebbe bene anche una buona uscita per il passaggio di testimone, con le attrezzature che sono praticamente nuove, e poi un affitto mensile abbordabile, da stabilire insieme - ha proseguito Stefanelli - Se non dovessimo trovare qualcuno, nel giro di due anni saremo costretti a chiudere senza dare un futuro all’attività nella quale abbiamo riversato tutto il nostro impegno e numerosi sacrifici. E’ l’ultima cosa che vogliamo, ma non possiamo andare avanti in eterno. E’ stato bellissimo, ma anche le cose belle hanno una fine».
La storia
La storia, quella vera, abbreviata perché sennò servirebbero pagine e pagine, è riportata anche su qualche menù. La storia, quella fatta di fatica e impegno, non si dimentica.
«Ne è passata di acqua sotto i ponti della Seriola Vecchia da quando il nonno Giuseppe aprì il suo “Trani” prima in via Marengo, poi vicino alla chiesa di Santa Maria - è scritto - Al tempo dell'albero degli zoccoli dalla campagna clarense salivano i “Paisà” a bere una tazza di “manduria” e a mangiare il “Rigutì” della Saveria; poi papà Attilio e zio Lucio iniziano l'attività di commercio vinicolo che per decenni vive nella “Cantina Stefanelli”. La vecchia passione però sonnecchia nell'animo dei figli che, dopo qualche anno di esercizio in via Rangoni con la trattoria Antica Stella, ristrutturano con mano capace, le vecchie cantine e vi aprono il Bistrot. Oggi dopo tanti anni, Bruno e Nucci continuano la tradizione, seguendo con passione la strada che la famiglia aveva già tracciato».
Il futuro
Nessuno, però, vuole abbandonare nessuno, se così si può dire.
"Le nostre porte sono aperte - ha concluso Stefanelli - Siamo pronti ad incontrare potenziali acquirenti e valutare diverse alternative. Inoltre, siamo anche disponibili ad un iniziale affiancamento, non precludiamo nulla. Speriamo solo che tutto vada a buon fine".