"I Santi", tradizione agreste fin dal 1919

"I Santi", tradizione agreste fin dal 1919
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Mille sapori, deliziose ricette della tradizione agreste bresciana da gustare immersi nella natura o all’interno di mura che racchiudono quasi un secolo di storia. Ben 98 anni che fanno de «I Santi» l’attività commerciale più antica di Ghedi. Ancora oggi varcando la soglia del civico 73 di via Calvisano, sembra di sentire gli stessi profumi di una volta: un mix di carne alla brace e pasta fatta in casa. Era infatti il 1919 quando Bortolo Bettini e la moglie Virginia Ferrari fondarono il bar in aperta campagna, prima strada principale e crocevia di collegamento tra Brescia e Mantova. Ma la strada che li avrebbe condotti ad essere inseriti dal 1985 nella prestigiosa «Guida Michelin» con il riconoscimento di una forchetta era ancora lunga, e tutta in salita. Tutto è iniziato con una domanda di licenza per la vendita di vino e liquori fatta da Bortolo, reduce di guerra.

Iniziarono così la loro attività commerciale vendendo vino e affiancando a questo la preparazione di qualche «merenda», ma solo in occasioni speciali come la Pasqua quando i capifamiglia portavano mogli e figli fuori casa per una scampagnata. Ma la vendita del solo vino una volta a settimana, unico giorno di riposo in cui i contadini potevano frequentare il locale, non era abbastanza, così, forte anche della posizione strategica, Bortolo, rimasto presto vedovo, aggiunse al lavoro nei campi l’attività ristorativa. L’osteria, che sorgeva vicino alle scuole elementari, divenne presto ritrovo per tutti i contadini che abitavano le numerosissime cascine della zona. Il luogo dove i ragazzi invitavano le giovani per bere qualcosa insieme e fare amicizia. Nel 1948 tornato dalla guerra Angelo, il più giovane dei 5 figli, prese le redini dell’attività di famiglia insieme alla moglie Palma Ferrari a partire dall’anno successivo.

Ma bisognerà aspettare il dopoguerra per assistere al vero sviluppo della trattoria passata dal 1976 al figlio Carlo Bettini con l’irrinunciabile supporto culinario della moglie Patrizia Bicelli, da tutti conosciuta come «Ave» che questo agosto hanno festeggiato i 40 anni di servizio. Sono state l’unione familiare e la continuità a permettere loro di superare i momenti più critici incontrati in ben 98 anni di storia. Anni un cui la clientela si è allargata e ha reso necessario anche l’ampliamento dei locali: alla stanza principale, dove sono rimaste immutate posizione ed entrata, si sono aggiunte altre stanze nel ‘48, nell’’80 e nel ‘98, compresa una sala riunioni utilizzata per meeting aziendali. Il contesto agreste affascina ancora tutti, dall’operaio, all’industriale, dalle famiglie ai gruppi di amici, per tutti è valida l’equazione: Bettini uguale «pollastrino» ai ferri. Un sapore che viene ancora più apprezzato se consumato nel dehor estivo, circondato da 5mila metri di parco, dove i bambini possono scorrazzare in libertà proprio come si faceva una volta. Conosciuti per le grigliate di carne, proveniente da fidati produttori locali, «rigorosamente alla griglia su brace di legna – ha precisato il signor Bettini - i clienti sentono in bocca, nel gusto la differenza rispetto alle carbonelle» e che ha aperto la strada anche per il servizio d’asporto. Non mancano i salumi, quelli di qualità, il prosciutto di Langhirano e la coppa di Parma, prodotti dal macellaio di fiducia passano poi dalle sapienti mani del signor Bettini che li fa stagionare nei locali della trattoria, dove una volta venivano prodotti, e la pasta fatta in casa. Ancora attualissime le ricette della nonna: maccheroncini, spaghetti, tagliatelle, apprezzatissime quelle al salmì di lepre, e ovviamente gli immancabili casoncelli della tradizione bresciana con ripieno di zucca, carne o erbette e i risotti, crema di zucca e funghi, ma anche scamorza e zucchine.

Ai piatti «must» che i clienti ormai trentennali possono trovare ogni giorno si aggiungono la pasta con i fagioli, la vellutata di piselli, lo stracotto di asino con la polenta, i brasati, la lonza al latte. Apprezzato anche il filetto di storione al forno, la fiorentina alla brace e, sta tornando, la minestrina «sporca» con i fegatini di pollo. Genuinità, tradizione e continua ricerca di prodotti locali e di qualità, gli ingredienti che attraggono clienti delle città limitrofe, Brescia, Mantova e Cremona, li fidelizzano e li fanno diventare amici di famiglia. «Capita non di rado di allestire banchetti di matrimonio per alcuni clienti che sono stati battezzati qui, a di cui poi facciamo il battesimo ai loro figli». «La nostra forza - ha spiegato Carlo - è un insieme di tanti fattori: la pulizia, il servizio, il prezzo adeguato, ma soprattutto la continuità, nella qualità, di quello che aveva iniziato il nonno».


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