I love giappo: il pesce crudo fa bene al cuore

I love giappo: il pesce crudo fa bene al cuore
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Ci sono buone novità per gli amanti del pesce crudo: niente a che vedere con il gusto e il palato, ma con la salute sì. Perché recenti studi avrebbero confermato non soltanto i benefici di questo alimento sul sistema cardiovascolare, associati come già noto al contenuto di Omega 3 e 6, ma anche l’azione positiva che queste sostanze, unite a vitamine e altri amminoacidi, svolgono nel contrastare il generale invecchiamento, compreso quello di pelle e capelli, rallentandone il naturale processo.

Le proprietà del pesce crudo

Sushi, sashimi e il meno noto chirashi (pesce servito sul riso in una scatola laccata o in una ciotola), ma anche alcune specialità marinare crude più tipiche della dieta mediterranea, come carpacci, tartare e marinati: sono loro alcuni dei protagonisti del benessere del cuore associato a una sana alimentazione. Il contenuto di Omega 3 presente nel pesce crudo e in particolare in alcune varietà, come il salmone, il tonno e le alici, contribuisce – è noto – a prevenire alcune malattie cardiovascolari.

E in più, una novità: queste sostanze, grazie all’azione della vitamina D, reperita in poche fonti alimentari tra cui proprio il pesce crudo, e agli Omega 6, contenuti soprattutto negli oli vegetali, aiuterebbero a combattere gli stati infiammatori e i loro esiti, spesso responsabili di un invecchiamento precoce dell’intero organismo, e in primis di pelle e capelli. Dunque, questo mix di sostanze avrebbero una potenziale azione antiage, aiutando soprattutto la pelle a difendersi dallo stress ossidativo che genera rughe, zampe di gallina, opacità, perdita di tono. E favorendo al tempo stesso la robustezza dei capelli.

La spiegazione scientifica

Recenti studi americani attribuirebbero agli Omega 3, preziosi acidi grassi polinsaturi, la capacità di ridurre la velocità con cui si accorciano i telomeri, cioè i cappucci che proteggono i cromosomi trasportatori del Dna. Più rapidamente e precocemente riducono la loro lunghezza, più aumenta la velocità con cui il fisico e tutte le sue funzioni invecchiano. In più, questi acidi grassi essenziali sono anche i precursori dei ceramidi, cioè di un insieme di sostanze composte da lipidi e elementi cerosi, una sorta di cemento intercellulare che contribuisce, tra l’altro, a mantenere la pelle e il fusto dei capelli ben idratati, e dunque più robusti e forti, anche in caso di esposizione a UV e al sole, prime cause dell’invecchiamento del capello.

Poi ci sono le vitamine. Nel pesce crudo se ne preservano alcune termolabili (cioè che perdono o riducono principi e qualità una volta cotte), tra cui la vitamina E, cioè il tocoferolo dall’azione antiossidante, il coenzima Q10 e alcune vitamine del gruppo B, in particolare B2, scientificamente detta riboflavina, la B8 o biotina e la B5, l’acido pantotenico. Questo gruppo di vitamine svolge un ruolo importante per il microcircolo e il metabolismo della pelle, contribuendo a darle maggiore elasticità, e per il ciclo vitale del capello, difendendolo dalla secchezza.

Inoltre il pesce crudo mantiene integri anche alcuni minerali, fra cui zinco, rame e selenio, fondamentali per produrre enzimi e antiossidanti capaci di contrastare l’invecchiamento. Non ultimo apporta taurina, un amminoacido che favorisce la linea; ci sarebbero preliminari attestazioni scientifiche sul contributo di questa sostanza nel coadiuvare il metabolismo degli adipociti, le cellule del tessuto adiposo, cioè grasso, a patto che però si segua una dieta equilibrata e varia e si conduca uno stile di vita sano. Naturalmente.


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