Hanno percepito per svariati mesi e indebitamente il reddito di cittadinanza, 43 le persone che potrebbero finire a processo.
500mila euro di danni all’erario
Proprio in questi giorni al loro recapito stanno giungendo gli avvisi di conclusione delle indagini dalle quali sono emerse situazioni al limite del paradosso: alcuni di questi furbetti, infatti, continuava a percepire il denaro pur essendo in carcere senza poter nemmeno spendere quei soldi. Si tratta di assegni mensili tra i 500 e gli 800 euro che, sommati, arriverebbero a circa 500mila euro di danni all’erario.
Un’irregolarità diffusa
Le indagini hanno preso il via dall’analisi approfondita sul tributario fiscale di due persone condannate per mafia fuori dai confini della provincia ma detenute nel Bresciano: tra le entrate figurava anche il reddito di cittadinanza. Da qui la decisione di far partire una segnalazione e di allargare anche l’inchiesta, un’irregolarità che era molto diffusa in ambiente carcerario. Le indagini sono poi proseguite per poi concludersi qualche giorno fa quando il sostituto procuratore ha fatto notificare l’avviso di chiusura delle indagini a 43 indagati per poi chiedere il loro invio a giudizio.