Gussago: realizzazione di una nuova stazione radiobase, le precisazioni del Comune
"L’Amministrazione Comunale nega ogni forma di speculazione economica sul tema"
In arrivo a Gussago una nuova stazione radiobase: le precisazioni da parte del comune.
Gussago e la nuova stazione radiobase
Il Comune di Gussago è dotato dal 2007 di un piano per la localizzazione delle stazioni radiobase, ossia gli impianti che garantiscono la copertura del servizio telefonico sul territorio. Questo piano individua i siti ritenuti idonei per la localizzazione di questi impianti nel duplice obiettivo di tutelare la salute pubblica in tema di esposizione all’inquinamento elettromagnetico e garantire al tempo stesso la copertura di un servizio strategico ed essenziale.
La presenza di tale piano permette di esercitare una forma di governo e controllo dei luoghi dove questi impianti vengono realizzati che in assenza dello stesso potrebbero, in virtù della normativa nazionale in materia, essere installati indistintamente in tutte le zone del territorio comunale. Le competenze e il potere decisionale di un’amministrazione comunale in materia, oltre alla facoltà di dotarsi di un piano, è assai limitata. Questi impianti, considerati dalla norma come opere di urbanizzazione primaria e servizi di pubblica utilità, possono essere infatti realizzati indipendentemente dalle zone urbanistiche ed esulano dalle norme che regolano le altezze delle “normali costruzioni”.
Questione inquinamento elettromagnetico
In tema di esposizione all’inquinamento elettromagnetico l’ente titolato al rilascio delle autorizzazioni e alle attività di monitoraggio è Arpa, agenzia regionale, che in caso di nuove installazioni rilascia un parere vincolante all’interno del quale vengono verificati i livelli attesi di esposizione alle onde elettromagnetiche, che non devono superare valori ritenuti idonei e tutelanti per la salute pubblica. Una volta installato e messo in funzione un impianto è sempre la stessa agenzia a poter effettuare attività di controllo e monitoraggio per verificare il rispetto dei valori di progetto, sempre nell’ottica di garantire la salute pubblica.
La giurisprudenza in tema di installazione di questi impianti è piuttosto chiara e consolidata: le funzioni legislative relative ai limiti di esposizione alle onde elettromagnetiche sono suddivise tra stato e regioni. E’ esclusa per i comuni l’esercizio di qualunque facoltà di determinare criteri maggiormente restrittivi in tema di esposizione o introdurre divieti generali in materia, motivo per cui le ordinanze di Sindaci che vietavano l’installazione di impianti di tipo 5g sono state ritenute illegittime. Fortunatamente il nostro Comune ha esercitato per tempo una delle poche facoltà in materia ad esso concesse, ossia dotarsi di un piano per razionalizzare la localizzazione di questi impianti, evitando delle trattative tra enti gestori del servizio e soggetti privati che avrebbero portato ad un disseminarsi incontrollato di installazioni sul territorio. La scelta del sito specifico, collocato nel centro sportivo Corcione, fu ritenuta idonea già nel 2007 proprio nell’ottica di scegliere zone a permanenza non continuativa di persone e di preservare zone ritenute maggiormente sensibili quali scuole, ospedali etc…
Parere favorevole da Arpa
Il fatto che il progetto abbia ottenuto dopo alcune modifiche il parere favorevole dell’Arpa e che l’impianto di futura realizzazione sia in una delle zone previste dal piano comunale di localizzazione di queste stazioni radiobase, fa si che il Comune non possa sovrapporre ulteriori valutazioni in merito o frapporsi alla realizzazione dell’impianto, che costituisce in ogni caso, per quanto impattante anche a livello visivo, un servizio di pubblica utilità.
"L’Amministrazione Comunale nega quindi ogni forma di speculazione economica sul tema, come letto invece in questi giorni su diversi social network - ha commentato il primo cittadino Giovanni Coccoli - Già nel 2007 il Comune di Gussago si è dimostrato lungimirante attuando un piano di zonizzazione che impedisse che gli impianti venissero installati anche sui tetti delle abitazioni private. Il Comune non può, purtroppo, in alcun modo opporsi per impedire questo tipo di installazioni."