I gruppi di lettura offrono grandi spunti

I gruppi di lettura hanno sempre nuove idee per il territorio.

I gruppi di lettura offrono grandi spunti
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Lo scrittore francese François Mauriac in un noto aforisma ha sostenuto: «Dimmi ciò che leggi e ti dirò chi sei, ma ti conoscerò meglio, se mi dirai ciò che rileggerai». Come e su quali concetti riflettono i gruppi di lettura locali?

I gruppi di lettura offrono grandi spunti

Gli appuntamenti di piazza Matteotti 7 stanno sfornando e proponendo alla comunità tematiche eterne, dette archetipiche. Nell’arco di una settimana, Rosanna Colognesi della "Associazione Acerbi" ed Elisa Bottoli del gruppo "Librozio" hanno radunato i “pensatori della nostra biblioteca”. Se è vero, che l’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare i mondo, intorno al lungo tavolo rettangolare, Rosanna ed Elisa hanno “calato dalla manica” due “assi” della letteratura internazinale, pur avendo origini provinciali.

Gli ospiti in biblioteca

Nell’arco di 52 ore, dall’”ora del tè” di sabato, la biblioteca ha ospitato i lettori di  Stefano Iori (in foto) e di  Giuseppe Bernardelli. I partecipanti, grazie al pretesto della narrativa presa in esame, hanno confrontato le proprie posizioni iniziali su tematiche tanto esistenziali quanto spirituali (come il corpo fugace, gli eroi, le donne, le ombre, la morte, il dubbio e lo stupore). Il primo appuntamento intimista e riflessivo è avvenuto il 28 ottobre. La presentazione poetica di "Lascia la tua terra, sinfonia del congedo" di Stefano Iori, è stata introdotta dal saggista mantovano Enrico Ratti. Durante il tè, gli intellettuali hanno inzuppato biscotti e dialogato sul significato del dover lasciare la propria “patria”, del trovare e creare mondi nuovi, dell’incappare nel dubbi amletico e la conclusiva sorpresa di una nuova nascita.

Nel pomeriggio

Alle 17, si è conversato sulla morte opposta alla nascita e non contrapposta alla vita. "Parrebbe improprio partire dalla fine, la morte – ha affermato Iori -  ma questa apre, invece, a nuovi campi di esplorazione, ed ecco il nulla, che spalanca al dubbio le porte della mente e dell'anima. Perseguire la via del dubbio, infine, porterà allo stupore, ovvero alla vertigine della bellezza". Il secondo appuntamento letterario è avvenuto lunedì. Alle 20, Giuseppe Bernardelli, accademico della facoltà di lingue, ha presentato: "Verso sera per aspro mare. Due storie". La brossura considerata è la monografia del docente. Chi è Giuseppe Bernardelli? Giuseppe è nato a Monzambano il 9 settembre di 73 anni fa. Negli anni Settanta, è diventato ordinario di letteratura francese all'Università cattolica del Sacro Cuore di Brescia ed autore di saggi sul simbolismo  e sugli aspetti metrici della poesia. «E’ un racconto – ha anticipato Bottoli, la bibliotecaria - che  narra le vicende di una comunità dell’alto mantovano, durante gli ultimi anni della seconda guerra mondiale, viste dagli occhi di un bambino, dalla sua famiglia, dai suoi conoscenti. Un posto dove la gente ha cercato di vivere tra misere cose e umane miserie. è una lettura che tocca tanti aspetti, evoca particolari, che rimandano a ricordi famigliari, descrive e mostra i paesaggi di questa terra, come nei quadri dell’autore».

Il perchè degli incontri

«Il significato degli incontri – ha concluso  Carla Villagrossi, intellettuale e formatore della fondazione “Ente Acli istruzione professionale Lombardia”- è stato quello, come in una sinfonia, di meditare audacemente in comunità. Le letture hanno invitato a riflettere sullo stupore di una vita bella, seppur difficile, sia che sia quella di nessuno, di uno, cioè nostra, o di qualcun altro, infatti – ha continuato Carla – la vita non è mai individuale, ma è incessantemente arricchita della presenza degli altri. L’identità del singolo richede il suo opposto, in un costante sforzo di incusione: per sapere chi è uno, dobbiamo essere almeno in due".

Valentina Li Puma

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