«Girovagando», 20 anni di balli folk e popolari

«Girovagando», 20 anni di balli folk e popolari
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Ormai da 20 anni li si trova tutti i venerdì sera a ballare a Carpenedolo, dove sono nati nel 1996, trovando terreno fertile. Sono i danzatori del gruppo folk «Girovagando», sodalizio artistico che festeggia i primi vent'anni.

Fine e filo conduttore di tutte le loro attività la divulgazione delle danze popolari nel mondo. Una ventina gli aderenti, provenienti per lo più dal Garda e dalla Bassa, accomunati dall'amore per le tradizioni popolari che divulgano in vivacissimi spettacoli e animazioni di piazza, il luogo più consono e vivo per esibizioni di danza popolare.

Ma anche in spazi al coperto, come teatri, oratori, case di riposo o sedi private vanno bene, per mostrare la gioia data dall’esibizione di gruppo. «Attraverso le danze dei diversi paesi del mondo - ha raccontato la presidente dell'associazione Monica Maccabiani - desideriamo comunicare non solo il gusto del divertimento collettivo, ma anche l'importanza della solidarietà e della fratellanza fra i popoli, la pace, rappresentate dallo stare insieme ballando con gioia e spirito aperto a tutti».

Centinaia le loro esibizioni in tutto il nord Italia. «Le danze che proponiamo vengono da ogni parte del mondo - ha sottolineato Maccabiani - All’inizio ne spieghiamo l'origine e la storia con una breve introduzione e poi via al ballo, uno dietro l'altro, naturalmente con pause per i cambi d’abito. Al termine v’è l’animazione collettiva, forse la parte più importante della performance perché stimola chiunque a ballare insieme a noi». Infatti alla fine dei loro spettacoli è tutto un turbine di danze, giri, e movimenti a ritmo di musica.

Impossibile non lasciarsi coinvolgere. «Girovagando» propone anche spettacoli che abbinano le danze a letture sceniche o sketch teatrali, dedicati a tematiche letterarie, sociali o artistiche: dal melodico «Le note dal mondo» all’omerico «La zattera di Ulisse», dal funambolico «Mediterraneo» a «Voci dal mondo» sul fenomeno delle migrazioni, dall' «Omaggio a Pavese» a «Ricordanze» sul dramma dell'Olocausto


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