Ghedi non dimentica: due anni di angoscia e attesa per Francesco Scalvini
Anche la comunità ghedese lo ricorda di continuo: nei gruppi di preghiera, nelle occasioni di ritrovo, una parola, una preghiera, un pensiero sono sempre per lui.
Ghedi non dimentica: due anni di angoscia e attesa per Francesco Scalvini. Era la notte del 23 gennaio 2017, esattamente due anni fa, quando la vita del giovane elettricista ghedese, e della sua famiglia, sarebbe stata stravolta e segnata inesorabilmente.
Due anni dai terribili fatti
Sono trascorsi due anni dalla terribile aggressione subita dalla famiglia Scalvini, quello che è stato definito “il più grave episodio di violenza a Ghedi negli ultimi 45 anni” ha fatto il giro dell’Italia. Il 37enne ha voluto proteggere papà Giancarlo e zio dalla banda di rapinatori che ha fatto irruzione nell’abitazione del padre in via Petrarca. Poi il colpo in testa (con un attrezzo mai rinvenuto), il trasferimento in ospedale, la delicata operazione e poco più. Ad oggi rimangono ancora senza volto i rapinatori che hanno sconvolto inesorabilmente l’esistenza di Francesco Scalvini.
Ghedi non dimentica
Da due anni Francesco lotta dal suo letto di ospedale, al suo fianco ogni giorno la famiglia che non l'ha mai abbandonato. Anche la comunità ghedese lo ricorda di continuo: nei gruppi di preghiera, nelle occasioni di ritrovo, una parola, una preghiera, un pensiero sono sempre per lui.
Le condizioni di salute
Uscito dal coma, Francesco era stato trasferito dalla terapia intensiva al reparto di riabilitazione della Poliambulanza di Brescia. Dopo un breve periodo in una clinica di Parma ha fatto ritorno in Poliambulanza. Poi lo scorso anno è stato disposto il trasferimento in una struttura di Castiglione delle Stiviere.